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Presenze allo stadio: peggio dell’Italia solo il Portogallo. Il modello inglese è l’esempio da seguire

Sono stati resi noti i dati della percentuale dei posti occupati negli stadi dei principali otto campionati di calcio europei. 

La Serie A (55%) è penultima davanti solo alla Primera Liga portoghese (26%). Davanti al massimo camponato di calcio italiano, oltre la Ligue1 francese (67%) e Liga spagnola (68%), ci sono anche la Jupiler League belga (74%), la Eredivisie olandese (87%).

Impressionanti le percentuali dei posti occupati, su quelli disponibili, negli stadi della Bundesliga tedesca (92%) e della Premier League inglese (96%).

Sorprende soprattutto il dato della Premier League inglese, il campionato che ha fatto registrare il maggior aumento degli introiti per i diritti televisivi pari al 71%, che tradotto in soldoni fa 10 miliardi di euro per il triennio 2016-2019. Ma in Inghilterra sono stati bravi a gestire il numero delle partite trasmesse sul territorio nazionale, ‘costringendo’ in un certo senso i tifosi (anche se la passione e la cultura sportiva degli inglesi non ha bisogno di nessun tipo di incentivo) a riempire comunque gli stadi.

In Inghilterra le partite del campionato inglese trasmesse in TV sono meno della metà del totale di un campionato e non viene mai resa nota la programmazione prevista dalle Pay-Tv.

Grazie a questi notevoli introiti dai diritti televisivi, anche i piccoli clubs hanno la possibilità di ingaggiare top-players aumentando la competitività del campionato. Non a caso la Premier League è l’unico campionato in Europa che nelle ultime sei stagioni ha incoranato campione quattro squadre diverse, compresa la favola Leicester.

 

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