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Protesta dei ristoratori campani, in molti non apriranno

Protesta dei ristoratori napoletani dopo la concessione di De Luca per quanto riguarda il Delivery. In molti non apriranno.

Data la mole di prescrizioni previste nel protocollo di sicurezza in allegato, più che una possibilità, a tanti operatori del settore , la riapertura appare un miraggio.

Mentre c’è chi festeggia, altri criticano aspramente.

«Di fatto questo documento è stato redatto da chi non ha la più pallida idea di come funzionino le cucine di un ristorante o di un pub, di come si possa lavorare alla linea dei forni delle pizzerie».

Si legge in un post diventato virale su Facebook, condiviso sui profili di tanti locali, nel quale si spiegano tutte le ragioni per cui «a queste condizioni consentire il delivery in Campania è solo un bluff».

Sostegno a questa posizione anche dagli esponenti politici dell’opposizione.

«Quello previsto dall’ordinanza di De Luca sul cibo d’asporto è un percorso ad ostacoli»», dichiara Ermanno Russo, vicepresidente del Consiglio regionale, esponente di Forza Italia.

«Questo surplus di prescrizioni a cui ora gli operatori della ristorazione devono far fronte costerà caro a tutta la categoria. E ciò a fronte di incassi davvero irrisori», spiega Russo. «Dotarsi di locali appositi per il ritiro del cibo da parte dei fattorini. Richiedere l’intervento di tecnici specializzati per la sanificazione, dover disporre di mezzi di trasporto a loro volta sanificati può diventare davvero difficile per chi fa questo mestiere.

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