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Restino (investigatore privato): “Per due anni alle costole di Diego. Tante volte volevo gridargli: “Smettila!”, ma era un uomo buono. Droga e camorra? Vi svelo le sue notti”

maradona napoli

Antonino Restino, investigatore privato che per due anni ha seguito Diego Armando Maradona, è intervenuto nel corso di Punto Nuovo Sport Show su Radio Punto Nuovo:

“Gli amici di Maradona erano anche i suoi nemici. Maradona era talmente amato da tutti che i suoi amici, cercando di ingraziarselo, facevano qualsiasi cosa pur di accontentarlo. Quest’amore enorme che veniva profuso si trasformava presto in problemi. C’è gente che avrebbe fatto di tutto per una foto. Io ho lavorato dalla SSC Napoli per la difesa del patrimonio aziendale: Maradona rappresentava il più grosso patrimonio aziendale. Avevo rapporti con Moggi e Curti. Ci incontravamo sempre all’Hotel Majestic dove consegnavo i dossier: era privato l’uso che ne facevano.

Se Diego mi hai scoperto? Il mio vanto più grosso è stato quello che l’ho seguito per due anni senza mai far accorgere Diego. Una notte ero in appostamento a Via Scipione Capece, ero con una bellissima ragazza che lavorava con me: Diego infilò la testa nella macchina, ma la ragazza si gettò su di me e fece finta di essere la mia donna e ci salvò dall’essere scoperti da Maradona. Diego amava molto le donne: provò ad avvicinare questa ragazza all’Hotel Paradiso.

Eravamo un bel po’ di agenti, simulammo anche una festa di compleanno per seguire Maradona. Il nostro è un lavoro ingrato: quello che si leggeva sui giornali all’epoca era opera della nostra azienda. Sarei stato, se si fosse saputo che fossi stato io, sarei stato l’investigatore più famoso al mondo. L’incarico più bello della mia vita: ho vissuto di notte per due anni della mia vita. Sono stato tentato di fermarlo tante volte: stai attento a questo o a quell’altro.

Camorra o droga? Ho visto tutto quello che c’era da vedere: voglio solo parlare della grande generosità e del grande coraggio. L’ho visto, a 28 anni, prendersi quasi a botte con un proprietario di un locale perché era stato redarguito un dipendente. Gli ho visto regalare 50mila lire ad un parcheggiatore: è stato un’icona dell’essere uomo. Non si è mai tirato indietro nessuno”

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