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Sarri: “Domani voglio vedere la paura nei loro occhi”

Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa prima della partita tra Napoli e Manchester City.

 

 

 

Da quando è uscito il girone si parla di Sarrismo e Guardiolismo. Cosa le piacerebbe avere di Guardiola?
“Mi piacerebbe che anche la tua emittente (Sky, ndr) la smettesse di trattarmi da provinciale. Poi non mi posso paragonare a Guardiola. Lui è un mostro sacro, l’allenatore più forte al mondo. Io ho delle idee ma ho combinato e vinto nulla. Quando avete parlato di provincialismo? Spesso, anche nei servizi che fate apposta. Di Guardiola mi piace la filosofia di comandare la partita, di giocare da dietro con pulizia, di riconquistare le palle perse ed i movimenti che hanno del geniale. Stiamo parlando di un livello assoluto, di uno di quegli allenatore che quando lasceranno l’attività avranno cambiato il modo di vedere il calcio”.

Rispetto alla partita di Madrid, qual’è il salto in avanti che ti aspetti di vedere?
“Cos’ha di più il calcio inglese rispetto al nostro? I soldi. Hanno molti più soldi di noi. Quando ho visto le partite del City in campionato ho visto spesso partite finite al 30′. Anche lì si sta creando un divario enorme tra le grandi e le medio-piccole. Loro hanno una capacità d’impatto all’inizio della partita devastante, quindi o si comincia la partita al 20′ oppure dobbiamo impattare alla partita in modo diverso. Non ho mai visto nessuno uscire dalla nostra pressione come hanno fatto loro. Dobbiamo portarli nell’acqua alta, nel senso che sono una squadra che al 30′ è già in doppio vantaggio. Noi dobbiamo portarli con il risultato in bilico, dove non sono abituati”.

Dopo l’inizio vi siete avvicinati comunque al City.
“La prima fase dell’andata ti dà la dimensione dell’avversario. Sono anche in grande forma. Poi bisogna anche capire che loro sono calati per il doppio vantaggio e solo allora siamo riusciti a metterli in difficoltà. Noi sappiamo di poterli mettere in difficoltà. Dal punto di vista dell’interpretazione non ho dubbi: loro non vengono qui a fare un calcio diverso e noi non siamo capaci a farlo”.

Un grande innovatore del nostro calcio è Sacchi. Bigon ha detto che lei è già più forte di Sacchi.
“Se io smetto adesso di fare questo lavoro non mi ricorda nessuno. Non ho vinto nulla e se non vinci non ti ricorda nessuno. Il paragone con Sacchi è un’offesa per Arrigo, perchè lui ha cambiato in maniera profonda il modo di giocare a calcio in Italia e in Europa. Ed ha vinto, non perchè ha allenato grandi giocatori, anzi, loro sono diventati giocatori grazie a Sacchi. Van Basten, Gullit, Rikjaard sono diventati campioni grazie ad Arrigo, Baresi era finito in Serie B. Sacchi ha fatto fare un salto di qualità al calcio europeo che sarà ricordato per centinaia di anni. Detto questo, i complimenti di uno dei due allenatori che hanno vinto a Napoli mi fanno piacere”.

Nelle due partite in cui il Napoli ha perso in Champions sono mancati in campo Allan e Jorginho. Come mai questa scelta di tenerli fuori?
“E’ una scelta contingente dovuta a certi momenti. Si andava a giocare in trasferta contro squadre che tra le linee sanno giocare molto bene. Abbiamo puntato ad un vertice basso che potesse contenere di più. Se una squadra vuole giocare a questi livelli deve avere delle alternative. Questa partita la giochiamo con un’intenzione diversa, dobbiamo fare risultato”.

Come si carica una sfida decisiva? Cos’ha detto ai suoi giocatori?
“Se vi parlassi come parlo ai miei giocatori sarebbe un ‘bip’ continuo. Non so se questa partita è decisiva, perchè sulla carta il City vince tutte le partite, quindi una porta aperta ce la lascerebbe. Vero è che chi fa punti al City ha più possibilità”.

Sei punti di differenza tra le due squadre, rappresentano la differenza di livello tra City e Napoli?
“Questi sei punti di distanza ci sono e la classifica dice questo. Speriamo che domani siano di meno”.

Questo City è imbattibile?
“Non c’è niente di imbattibile nel calcio come nella vita. La considero la squadra più forte del mondo, allenata dal miglior allenatore del mondo”.

Può succedere qualcosa di diverso contando che si gioca al San Paolo?
“E’ una speranza, ma so che per loro non cambierà nulla. Sono giocatori abituati a stadi come questo. Contro il Real abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Io spero che il San Paolo ci dia la benzina per farlo, ma contro il Real c’è da considerare che il risultato dell’andata poteva farli sentire tranquilli. Qui ci si gioca dei punti”.

Fuori dalla Champions, ma vincere l’Europa League?
“Il massimo che posso fare in questo momento è non offenderti. Se io in questo momento pensassi all’Europa League pensa che messaggio manderei ai miei giocatori. La mia squadra vuole continuare in Champions”.

Che facce chiede ai suoi domani sera al San Paolo? E chi vorrebbe fosse l’uomo partita?
“Mi piacerebbe fosse uno che non ha mai segnato fino ad ora. Facce? Vorrei vedere quelle impaurite da parte loro domani”.

Chi è l’uomo più pericoloso del City?
“All’andata chi c’ha messo di più in difficoltà è Ederson. Ha giocato tutti i palloni in modo straordinario rendendo inutili le nostre pressioni. Quindi metti tutti i nomi insieme e pescane uno”.

Dovrete limitare Delph?
“Delph non li fa giocare in 12. Succede molto spesso quel che è successo contro il City quando troviamo una squadra che dietro gioca a tre. Ma spesso si parla troppo di tattica e non di tecnica. Esistono i grandi giocatori che ti risolvono le situazioni a prescindere dalla tattica”.

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