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Sott’ E ‘Ngopp: Cresta ‘e fierro, il ritorno di Michu e un Napoli che spara a salve

Mertens

Ecco i Flop e i Top della nostra redazione dopo la partita tra Napoli e Roma

SPARARE A SALVE: I numeri raccontano di una partita dominata dal Napoli e di una Roma che giocando da piccola ha tenuto per 90 minuti, chiudendosi per quasi tutta la gara nella propria area di rigore. Ma quando giochi a calcio per vincere servono i gol, quelli che sono mancati ai partenopei fino allo scadere dei tempi regolamentari. Troppe le occasioni sciupate e troppo poca la concretezza nell’area giallorossa. Purtroppo, la poca freddezza sotto porta sta diventando un’abitudine.

BUCATI: La rete del vantaggio romanista, come altre volte accaduto, trova la sua ragione in una sbandata difensiva di Koulibaly, troppo alto e fuori dall’azione. Lo spazio per Dzeko ed El Shaarawy è talmente tanto che l’egiziano ha tutto il tempo di approfittare dell’assist di Dzeko, segnando ad un metro da Ospina e completamente libero. E’ una di quelle disattenzioni che il fenomenale difensore senegalese sembrava aver rimosso dal proprio “repertorio”.

MICHU SEI TU?: All’inizio del match la giocata che lascia incantato e poi scioccato il pubblico del San Paolo e non solo. Ruiz manda al bar l’intera difesa romanista con facilità. Poi al momento del tiro succede l’impensabile: lo spirito di Michu, rimasto silente da quel preliminare balordo del 2014, si impossessa del connazionale e lo spinge a passare la palla a Insigne, tramutando un’azione clamorosa nel primo dei tanti palloni sciupati.

 

FAVORITO: L’ennesimo errore a porta spalancata (di Callejon) favorisce alla fine il gol di Dries Mertens, che conferma come l’anno da unica punta centrale abbia determinato un certo feeling con le porte avversarie. Ancelotti lo alterna con Milik, ma il pubblico sembra preferire il belga: non solo per le reti decisive, ma soprattutto per una grinta che nel polacco latita, e che il folletto azzurro, invece, mette in campo in ogni secondo giocato.

PAZIENZA: Non sarà un pareggio a mettere in dubbio il grande avvio di campionato di questo Napoli, soprattutto visto un avversario che più volte si è dimostrato beffardo quando ospitato al San Paolo. Il pareggio rimane amaro, ma quel punticino ha un suo valore: è una prova di maturità, data dalla pazienza di continuare a dare testate in un muro apparentemente indistruttibile, che alla fine ha ceduto grazie alla perseveranza di una squadra che non si arrende mai.

CRESTA ‘E FIERRO: Il capitano corona il suo percorso partenopeo con il record di presenze (511) al fianco di Bruscolotti: solo l’ultimo di una serie di record che pongono Marek all’apice della storia napoletana insieme a pochi altri grandi. Ma lo slovacco dai capelli ingelatinati e rigidi come il ferro è qualcosa di più di un giocatore. E’ come un amico intimo, un confidente sulla cui lealtà potrai sempre fare affidamento. Grazie capitano, grazie di essere cresciuto con noi.

 

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