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Sott’ E ‘Ngopp: Il Napoli di oggi è uno zero spaccato che fa paura

callejon

Ecco l’analisi della nostra redazione dei peggiori e dei migliori momenti andati in scena nella partita disputata tra Napoli e Fiorentina

SCAMBI: Luperto terzino e Di Lorenzo centrale sono l’ennesima stravaganza di stagione, nonostante il cambio di allenatore. A Gattuso serve il gol di Chiesa per comprendere che la fascia sinistra azzurra è totalmente vulnerabile. Alla fine a sinistra ci va Hysaj, con Luperto che torna al centro. Ma Rino nel secondo tempo fa anche peggio, sacrificando Zielinski e Allan e tenendo in campo un Fabian Ruiz ormai senza speranza.

LANCIONI: Lo schema tattico del Napoli è semplice quanto inefficace: lanci lunghi e storti per Callejon, che si spompa inutilmente fino alla prima palla buona di Ruiz. Il numero 7 però spreca malamente sul fondo da un passo. Nella ripresa, poi, le palle lunghe non arrivano neanche nell’aria di rigore avversaria.

ZERO: Il Napoli di oggi non esiste. La partita contro la Fiorentina segna un incredibile passo indietro rispetto alle ultime uscite, e sancisce l’inizio di un girone d’andata nel quale gli azzurri dovranno guardarsi dalle ultime posizioni. Non ci sono più scuse o attenuanti. E alla prossima, al San Paolo, a banchettare arriverà la Juventus di Sarri.

 

RISCATTO: Dopo l’errore con la Lazio costato la sconfitta, Ospina si riscatta non solo con il rigore parato col Perugia in Coppa Italia, ma anche con una buona prestazione contro la Fiorentina. Incolpevole sui gol dei viola, il portiere colombiano nega due reti quasi già fatte, che però non servono a evitare l’ennesima sconfitta.

DIEGO: Nei minuti finali il più attivo è proprio l’ultimo arrivato. Demme dimostra un certo feeling con gli scambi rapidi e la foga agonistica. Così, sulla fiducia, una chance da titolare andrebbe data subito al tedesco, visto che a centrocampo i problemi dei partenopei sono ancora più evidenti che nel resto del campo da gioco.

FARE A MENO: Quello di De Laurentiis è un percorso che va studiato. Il numero uno azzurro negli ultimi anni ha dimostrato che poteva fare a meno dello scudetto, di un allenatore da 91 punti e anche del tifo organizzato. Gli acquisti di riparazione di Lobotka e Demme, però, e il tentativo di trovare una soluzione con gli ultras, mostrano che il presidente voglia tenersi stretta almeno la permanenza in serie A.

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