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Sott’ E ‘Ngopp: Triplet, la Bassezza e il Risveglio

Mertens Milik Verona

Ecco l’analisi della nostra redazione dei peggiori e dei migliori momenti andati in scena nella partita disputata tra Napoli e Verona

LO CHIAMANO CINISMO: Gli azzurri non sembrano aver beneficiato della sosta, anzi. I tanti rientranti dalle nazionali e l’ambiente non idilliaco si fanno sentire, ma è il gioco il più grande assente in campo. La rete di Milik cambia le cose ma, più che di cinismo, forse sarebbe meglio parlare delle difficoltà degli azzurri nell’aprire il match.

BASSEZZA: Nel post partita Ancelotti parla del modo di difendere con il 4-3-3, che spesso non permette ai terzini di stare abbastanza bassi per difendere. Ma una difesa bassa è davvero la soluzione giusta per questo Napoli? Sia sul pari che in vantaggio, spesso gli azzurri sono sembrati spezzati dalla cintola in giù, permettendo al Verona di attaccare con costanza.

AD UN PALO: Da incorniciare come immagine più tenera della giornata, la faccia di Mertens che cambia al momento del palo che non gli consente di raggiungere Maradona. Per il belga è solo questione di tempo, ma quell’espressione dispiaciuta ci fa male dentro.

 

RISVEGLI: Torna al gol Milik, che dopo aver battezzato la stagione in nazionale, ne fa addirittura due al San Paolo. Il primo gol, soprattutto, e di peso notevole, visto il momento difficile del Napoli e le difficoltà della prima mezz’ora di gioco. Il secondo, invece, è da grande attaccante, che trova il tempismo perfetto per toccare con la punta un pallone velocissimo.

TRIPLET: Anche un portiere può fare una tripletta, e Meret di questo ci ha consegnato la prova. Dopo il gran dribbling di Lazovic su Manolas, il portiere azzurro difende la rete tre volte in meno di 10 secondi, dimostrando ancora una volta il piglio da predestinato.

 

PEDALARE: Il Napoli non brilla, ricompone i pezzi di spogliatoio e agguanta tre punti importantissimi. In un momento nel quale è difficile essere belli ed efficaci, la solidità dimostrata può essere preziosa. Quanto il sorriso di Insigne a fine partita, e la professionalità di Callejon e Mertens anche dopo le dichiarazioni di De Laurentiis.

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