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Tavecchio si ricandida alla presidenza della Figc

Il presidente in carica e sostenuto principalmente dal presidente laziale Lotito, si dice convinto della bontà del suo lavoro. In una lunga intervista rilasciata alla trasmissione radiofonica della Rai “Radio anch’io“, Carlo Tavecchio ha parlato di quanto fatto dalla Figc sotto la sua gestione. Si è detto contrario allo spostamento del derby, perché i calendari vanno rispettati, ma i cambi di data non dipendono dalla Figc ma dalle leghe. La sua intenzione è quella di abolire le scommesse sulle partite dei campionati dilettanti e di voler creare un’anagrafe dei dirigenti del calcio, perché “Nel mondo dilettantistico ci sono oltre duecentomila dirigenti tra i quali molti che non hanno nulla a che fare con il calcio”.

Tavecchio ha rivendicato il merito delle immediate dimissioni del presidente della Lega Nazionale Dilettanti Belloli dopo le frasi discriminatorie sul calcio femminile. Si dice pronto a commissariare la Lega Pro guidata da Macalli perché investita da “Un problema civilistico sul bilancio e uno politico sulla guida. Se l’assemblea straordinaria del 4 giugno non dovesse portare a risultati concreti saremmo pronti a intervenire nei limiti delle nostre competenze”.

Ha poi risposto seccamente alla proposta di commissariamento fatta dal Premier Renzi, dicendosi con la coscienza a posto perché “Sono qui da sei mesi e stiamo intervenendo in maniera drastica. Posso mettermi a disposizione di chiunque ma ho la coscienza a posto. Il problema Paese non è solo mio…”.

Tavecchio ha poi risposto polemicamente al Presidente del Coni Malagò, per l’operato della Giustizia Sportiva: “Nella Giustizia Sportiva ci sono vari livelli. Per fortuna il Coni ha cambiato la situazione precedente. Non ho creato io l’espressione scontificio. Lo scontificio non era fatto dalla Figc”.

Rilancia la sua candidatura alla guida della federazione anche per il 2016: “E’ in atto una sfida. Ogni mattina devo sentire che il mondo è contro la Federazione. C’è chi ma una mano. Ci conteremo, in democrazia si fa così. Se riesco a portare a termine i progetti che ho in mente, allora sì mi ricandido”. 

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