Editoriale

Ventiquattr’ore da incubo e il sogno di una venticinquesima ora di buon senso che resta un sogno destinato a scomparire all’alba del nuovo giorno

  Ventiquattr’ore da incubo e il sogno di una venticinquesima ora di buon senso che resta un sogno destinato a scomparire all’alba del nuovo giorno.

In genere è la notte a portare consiglio. Ma data la complessità della materia in Lega Calcio si sono voluti prendere un bel po’ di tempo in più per buttar giù una cosina fatta bene.

Così viene fuori che, in realtà, il Napoli doveva assolutamente partire. Che non ci hanno capito niente e che (in fondo) la ASL aveva chiesto solo ai contatti di Zielinski di rispettare l’isolamento fiduciario.

Bene, peccato che il documento ufficiale che ha impedito al Napoli la partenza per Torino contempli nell’elenco dei contatti tutto il gruppo squadra come è possibile  verificare da ieri leggendo questo documento

Con ulteriore precisazione sui motivi che hanno contribuito a prendere la decisione di impedire il trasferimento in Piemonte

Nonostante  gli accordi in deroga per gli atleti professionisti ratificati dal protocollo vigente.

Ora va innanzitutto chiarito che la SSCN in tutta questa storia è parte terza.

Va ricordato a tutti che in materia di Sanità( in base alla Legge costituzionale 3/2001 che ha modificato il titolo V della Costituzione) la competenza è esclusiva delle Regioni.

Non ultimo va sottolineato come il mancato rispetto dell’isolamento fiduciario comporta non solo sanzioni pecuniarie ma rappresenta un reato.

Dopo il susseguirsi dei comunicati passato il tempo delle lettere, toccherà alle carte bollate e il calcio tornerà noiosamente nelle aule dei tribunali.

Ovviamente una vicenda così clamorosa in un momento simile trova un’ eco fortissima. Lascia spazio ad infinite polemiche, recriminazioni e retropensieri che, fino a prova contraria non hanno nessun fondamento né interesse.

Ventiquattr’ore pesanti difficili e che fanno da prologo a giorni in cui (causa anche la sosta) terranno banco avvocati, giuristi in senso lato e norme contorte. Tutte mal pensate e peggio scritte e che si concludono con le parole di Agnelli.

Il Presidente della Juventus che tra un accenno ai principi delle lealtà sportiva e una scarsa memoria sullo stato fisico dei suoi calciatori contagiati (Rugani e Dybala per esempio) insinua un mancato rispetto da parte del Napoli del protocollo che avrebbe potuto determinare l’intervento della ASL. Bastava leggere i documenti ufficiali per verificare i motivi formali che hanno di fatto impedito la partenza della squadra.

Il giorno volge al termine. Sarebbe bello se la venticinquesima ora regalasse un finale diverso. Ma questo è un sogno che finirà al sorgere della prossima Alba.

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