Rassegna Stampa

Zola: “Uno scudetto a Napoli vale almeno dieci vinti altrove”

“Ben venga il ritorno del calcio, che può fungere da terapia, perché fa bene all’umore. A modo suo, sistemare un partita al centro delle giornate, ha un valore non solo simbolico di rinascita: sarebbe un segnale di avvicinamento alla normalità.

Il calcio m’è mancato ma abbiamo anche avuto altro a cui pensare. Però ora qualcosa si muove e io non so bene se vedremo la fine del campionato in corso o l’inizio di quello che dovrebbe cominciare a settembre. Personalmente, mi auguro che si riesca a chiudere la stagione, perché sarebbe ingiusto non farlo.

Ci vogliono piani alternativi nella eventualità di casi di contagio o persino nella ipotesi di ricadute. Ho provato a pensare cosa farei io se dovessi avere il potere decisionale, e mi è venuto mal di testa.

Però quando si presenta una situazione eccezionale, come quella che stiamo vivendo, bisogna regolarsi con strumenti e risposte egualmente eccezionali ed immediate che soprattutto il calcio può fornire. Il football può offrire distrazione e accendere il fuoco d’una passione che in questi ultimi tre mesi di tragedie e paure si è sopita.

Però la sua tesi rappresenta un falso storico, perché quel titolo conquistato a Napoli ne vale almeno dieci vinti altrove. E quel trionfo ha avuto un significato straordinario, a modo suo storico, se chiaramente combinato con il primo».

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