Ecco un piccolissimo stralcio dell’intervista rilasciata da Maurizio Sarri al giornalista di Sky Sport, Paolo Condò:
“Ero sicuro di voler far questo, poi se col calcio ci potevo vivere benissimo, o bene o meno bene, questo era un’incognita. Visto come è andato il lavoro in banca, sono stato tutto sommato anche lungimirante. Higuain? E’ stato un momento brutto, mi aspetto andasse in Premier, non alla Juventus. Questo ha reso un pò più pesante l’abbandono. Per un pò non l’ho sentito e sinceramente non lo volevo nemmeno sentire. E’ come la storia del padre col figlio: lo sbraneresti ma poi gli vuoi sempre bene. Mi ha dato tanto e nonostante tutto ho la stessa sensazione che si prova col figlio che ti fa incazzare. Quando sono entrato nello spogliatoio del Napoli, la prima cosa che ho notato è che era molto silenzioso. Pensai cosa diavolo stesse succedendo. Era un gruppo molto contenuto, quasi triste. All’inizio mi faceva impressione. Se noi che facciamo questo lavoro, ci mettiamo entusiasmo, abbiamo un valore aggiunto. Una squadra triste, può essere anche applicata, ma poi perde 1-0. Poi, quando becchi qualcuno che ti fa l’imitazione (ad esempio Insigne), capisci che l’aria sta cambiando”.
Un aneddoto sull’esordio da calciatore con gli Allievi: “L’allenatore aveva litigato con la società e ci siamo ritrovati da soli. Io ho preso la squadra e siamo andati comunque a giocare, ho messo l’autista a fare il segnalinee, abbiamo giocato e vinto”.
L’intervista integrale andrà in onda sabato 4 febbraio su Sky Sport nel corso del programma “Mister Paolo Condò”
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