Editoriale

Ciao, mi chiamo Pallone e da due settimane non si parla di me

Ciao, mi chiamo Pallone e da due settimane non si parla di me. Come ad un incontro di alcolisti anonimi, il Pallone prende la parola e ricorda a tutti che, nel calcio è ancora lui il protagonista, piaccia o no.

Facendosi largo, a spallate,
tra una quantità incalcolabile di parole, ipotesi, indiscrezioni, opinioni, telefonate, con o senza risposta, finalmente
tornano campo, pallone e partita.
Si (ri)comincia con il Crotone, partita complicata per tanti motivi e nessuno banale.
I calabresi hanno lavorato intensamente per due settimane preparando la partita in ogni dettaglio.
Stimolati da Cosmi che vuole dimostrare a tutti di poter stare in SerieA, allenando calciatori che si giocano l’ultima chance e tengono, anche, a mettersi in mostra contro una big.
Gli azzurri, dovranno resettare, rapidamente gli impegni nazionali e immergersi in quelli di club.
La stagione infinita è ancora lunga e ci sono ben trentatré punti in palio, per guadagnarsi un posto nelle notti delle stelle Champions.
Questi punti li dovranno conquistare i calciatori, attualmente, tesserati con il Napoli, guidati da Gennaro Gattuso e da tutto l’attuale staff tecnico.
Questi punti possono valere, su per giù, una quarantina di milioni di euro, che di questi tempi sono come una pozza d’acqua nel Chott el Jerid, una buona posizione nel ranking internazionale e tanto entusiasmo ai tifosi, boccheggianti ed esausti per le chiacchiere inutili.

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