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De Laurentiis: “Con Zlatan c’era l’accordo, poi è arrivato Gattuso. Ancelotti è un fuoriclasse che ha avuto solo la sfortuna di non essere simpatico ai tifosi“

napoli de laurentiis

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis ai microfoni di DAZN ha parlato di alcuni retroscena sul Napoli.

Avevamo già firmato tutto con Zlatan, l’accordo c’era. Poi venne esonerato Ancelotti e al suo posto arrivò Gattuso. Mi chiamò e mi disse: ‘Si fidi di me, non abbiamo bisogno di Ibrahimovic’. E mi fidai“.

 Su il crollo della squadra di Spalletti in questo finale: “Come la Ferrari a Imola ci siamo basati sull’ottimo inizio e poi siamo caduti tra Covid, Coppa d’Africa e altre limitazioni che hanno complicato il lavoro di tutti. Problema di mentalità? Sono tutte cazzate

Su Spalletti: “L’ho scelto io, ma a gennaio del 2021. Andai a Milano di nascosto a casa sua e gli feci firmare il biennale più un’opzione per il terzo anno a mio favore, che non voleva sottoscrivere. Poi l’ho convinto, facciamo un secolo e mezzo in due. Poi quando e se vorrà andare via ci daremo la mano e non succederà nulla”.

De Laurentiis e la questione mentale che avrebbe bloccato il Napoli: “Sono tutte cazzate! Certo il fattore psicologico è importante, ma non posso pensare che ci possa essere una mosca tse-tse che improvvisamente crei un problema a 25-30 giocatori di altissimo livello, mi sembra assurdo”.

Su Ancelotti: “Ancelotti è un fuoriclasse che ha avuto solo la sfortuna di non essere simpatico ai tifosi napoletani. Non ha avuto la furbizia di rendersi tale e non è stato visto come uno dei nostri dalle curve”.

Poi un retroscena relativo al mancato arrivo di Zlatan Ibrahimovic: “Avevamo già firmato tutto con Zlatan, l’accordo c’era – ha confermato -. Poi venne esonerato Ancelotti e al suo posto arrivò Gattuso. Mi chiamò e mi disse: “Si fidi di me, non abbiamo bisogno di Ibrahimovic perché…”. E mi fidai”.

Sullo Scudetto: “Mi accusano sempre di non voler vincere lo scudetto, invece io lo voglio vincere ma i miei capelli bianchi mi dicono che alla lotteria dove partecipano i tanti è difficile vincere. Quest’anno l’avremmo potuto vincere, però quando ho iniziato la stagione ho detto che la priorità assoluta era il campionato per arrivare tra i primi quattro, perché devo rientrare in Champions”.

Costretto a cedere qualcuno? “Vediamo un attimo, perché a parlare so tutti buoni poi per citare il ‘Viperetta’ e Lotito: ‘Mettere denaro per vedere cammello’. Il Napoli sta su altri livelli, spendeva il doppio dell’Atalanta già sei anni fa. Il Milan potrebbe essere il giusto riferimento, che non è il monte ingaggi ma la qualità dei calciatori in relazione alla loro età. Spesso mi sono sentito dire: ‘Ma che prendi uno che arriva da questa squadra?’ Ma perché? Io sto valutando le qualità umane, morali, culturali e tecniche di una persona che fa questo mestiere”.

Bari può diventare una nuova Napoli? “Bari ha un popolo interessante e se ne sta interessando mio figlio Luigi, che ha fatto un ottimo lavoro. C’è un regolamento che ha fatto la FIGC sul quale non sono assolutamente d’accordo, la UEFA permette ad un padre e ad un figlio di avere due club che partecipano alle coppe europee. Se continuerà ad esistere questa autoritaria decisione di Gravina, perché l’ha fatta di testa sua, e noi non dovessimo vincere i vari ricorsi che sono in atto, ce ne faremo una ragione e il Bari sarà venduto. Ci metteremo tutta la nostra capacità per portarlo in A, dove merita di essere perché c’ha 1mln e duecentomila tifosi. Ci sono molte altre società che operano in Serie A che non hanno questo numero di tifosi, vedendo la parcella delle presenze dello stadio reale il Bari è l’ottava squadra italiana”.

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