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D’Onofrio, esperto di diritto dello sport, sulla Superlega: “L’UEFA rischia grosso”

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Paco D’Onofrio, avvocato esperto di diritto sportivo e professore di diritto dello sport presso l’Università di Bologna, ha parlato della Superlega in un’intervista rilasciata a Tuttomercatoweb e della quale vi proponiamo un breve estratto.

“La Corte di Giustizia UE ha ritenuto la questione di sua competenza, è un primo elemento che depone verso il fatto che la materia esondi dai limiti sportivi e possa essere giudicata in base alle norme che disciplinano il mercato.

L’ordinamento sportivo è autonomo, non indipendente. Può darsi una sua struttura, su cui le autorità statali o comunitarie non intervengono. Tuttavia, nell’esercizio di questa autonomia i principi generali degli ordinamenti vanno rispettati: pur essendo lo sport qualificato come gioco, in realtà coinvolge diritti di rango costituzionale. Penso per esempio al diritto al lavoro o al diritto all’impresa. Diritti che vanno protetti anche con norme che vanno al di là dell’ordinamento sportivo.

In questo caso la UEFA pretende di imporre un modello senza che sia possibile neanche proporre un’alternativa.

Non si tratta di società che hanno rinunciato o declinato la loro disponibilità a far parte dei tornei nazionali o europei precedenti; hanno semplicemente sottoscritto un accordo e ideato un modello alternativo. Allo stato attuale, non hanno causato alcun danno concreto: se ora la UEFA condannasse tre società, condannerebbe tre società che hanno solo osato immaginare un modello alternativo, ma che non l’hanno posto in essere.

Un’organizzazione privata può irrogare sanzioni senza che ci sia un valido presupposto. Un’eventuale esclusione comporterebbe un danno economico immediato a carico di queste società.

Se ci sarà una sanzione, bisognerà vedere quale sarà: se di natura economica, è reversibile. L’esclusione da una o più edizioni di una competizioni no: se successivamente la corte la giudicasse illegittima, non si potrebbe certo riportare indietro le lancette dell’orologio. Con l’esclusione dei tre club ancora interessati, la UEFA si esporrebbe a un rischio gigantesco e a un potenziale carico di responsabilità risarcitoria gravissimo. 

Dubito che la corte possa pronunciarsi prima di agosto, comunque penso saranno inconciliabili con l’inizio della prossima stagione agonistica. La UEFA dovrà decidere al buio, senza il conforto o il parametro della decisione della Corte, se e come sanzionare”.

 

 

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