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Gattuso a Sky: “Complimenti alla squadra, ma non è la prima volta che costruiamo tanto e non realizziamo”

Gattuso Sky

L’allenatore del Napoli Rino Gattuso ai microfoni di Sky ha commentato la sfida di campionato giocata contro il Genoa allo stadio Ferraris.

“Complimenti alla squadra per quello che ha fatto. È da tanto che vediamo questi numeri, costruiamo tanto e non riusciamo a realizzare, non è la prima volta. Fa anche parte del gioco. Si gioca ogni tre giorni e non ci si allena più, quando vuoi giocare poi qualche errore capita.

Non credo che il problema siano le squadre chiuse che affrontiamo. Abbiamo fatto tutto noi. In questo momento bisogna guardare avanti, c’è preoccupazione perché non è la prima partita.

Abbiamo una partita difficile mercoledì, ma la priorità per me e per il mio staff, così come per la società, penso che sia arrivare in Champions League. La Coppa Italia ci ha dato soddisfazioni l’anno scorso, ma entrare in Champions è la priorità.

Manca brillantezza, lucidità, c’è un po’ di stanchezza. Mancano dei giocatori, è un dato di fatto, hai pochissimo tempo per preparare le partite. Devi avere la fortuna di perdere pochi giocatori prima delle partite. Sta subentrando la stanchezza ma non penso sia solo un problema nostro, un po’ tutte stanno pagando.

Ora la testa è all’Atalanta che è forte, difficile da battere. Alla Juventus poi ci penseremo.

La sfortuna fa parte del calcio, è il football ed è bello per questo. A volte vinci partite che non meriti, fa parte del nostro lavoro. Posso solo ringraziare la squadra. Gli errori ci stanno, ma a livello di prestazione penso che non posso rimproverare nulla.

Abbiamo giocato con il 4-3-3, con l’Atalanta avevamo giocato 3-4-3 perché le uniche mezzali che ho sono Zielinski ed Elmas, quando dei giocatori hanno dei problemi fisici qualcosa bisogna cambiare. Al di là di questo ho rispettato l’Atalanta perché pensavo che a livello di condizione potevamo prendere una scoppola contro di loro e ho cambiato per quello.

Come si ricarica un allenatore? Guardando i calciatori negli occhi e vedendo se ancora ne hanno. Per un allenatore vedere i giocatori a testa bassa non è il massimo, abbiamo il dovere di tirarci su perché ci prendiamo le brutte parole, ma oggi c’è pochissimo da dire come in altre partite”.

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