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Gedson Fernandes, il “Pogba di São Tomé”

Ennesimo gioiello sfornato da un paese trasformatosi, ormai, in una vera e propria fucina di talenti. Gedson Fernandes è una delle stelle più attese al Mondiale Under 20.

 

Di proprietà del Benfica, il ragazzo si sta affermando come uno dei più promettenti centrocampisti del panorama calcistico europeo. Ha esordito in campo continentale con la maglia delle Aquile.

Nato a São Tomé, capitale del piccolo stato africano São Tomé e Principe, coltiva fin da piccolo il sogno di diventare un calciatore professionista, sogno che mantiene dopo il trasferimento, con la sua famiglia, in Portogallo.

Ed è proprio lì che, nel 2007, arriva la grande occasione: il ragazzo sostiene, ad appena 9 anni, un provino per il Benfica, uno dei club più blasonati del paese, che nel corso degli anni ha lanciato talenti luminosissimi. La squadra di Lisbona rimane piacevolmente sorpresa dal giovane Gedson, che viene inserito e svezzato in uno dei vivai più prolifici d’Europa.

Fernandes cresce rapidamente, guadagnandosi anche un posto nelle varie selezioni Nazionali, vincendo anche un prestigioso Europeo Under 17 nel 2016. In quello stesso anno, il ragazzo viene, finalmente, aggregato alla squadra B del Benfica, con cui realizza 5 gol (con 7 assist), in 40 presenze complessive.

Ma era chiaro che si trattasse solo di una tappa di passaggio, e infatti, dopo appena due anni, arriva, per Gedson Fernandes, il momento del passaggio tra i “grandi”. E il ragazzo si fa notare già dall’estate, quando realizza un gol pesantissimo nel terzo turno preliminare di Champions League, in trasferta, contro il Fenerbahce, che permette al Benfica di qualificarsi per i playoff (dove servirà un assist contro il Paok Salonicco).

Nel frattempo, il giovane centrocampista esordisce in Liga NOS contro il Vitoria Guimaraes (gara in cui serve un altro assist), e scende in campo in tutte le sei partite della fase a gironi di Champions League, mettendo a segno un assist nella seconda gara contro l’AEK Atene, terminata 3-2 in favore dei portoghesi.

Ma è nella gara contro il Bayern Monaco che Fernandes si fa davvero conoscere dal mondo intero: entrato in campo al 45′, con la squadra sotto 3-0, realizza il suo primo gol nella massima competizione europea, un gol inutile ai fini del risultato (la gara finirà 5-1 per i tedeschi), ma che si rivela l’ennesima dimostrazione delle sue doti e della sua grande personalità.

Il Benfica chiude il girone al terzo posto, retrocedendo, così, in Europa League. In questa competizione riesce ad arrivare fino ai quarti di finale, prima di essere, in maniera beffarda e dopo aver vinto la gara d’andata per 4-2, eliminato dall’Eintracht Francoforte.
La squadra si consola, però, con la vittoria del campionato, il primo in carriera per Fernandes, che fornisce un grande apporto totalizzando 22 presenze (46 totali in stagione) condite da tre assist.

Nato come attaccante, ha progressivamente abbassato il suo raggio d’azione, trasformandosi in un centrocampista completo, in grado di ricoprire tutte le posizioni in mediana. Dotato di un’ottima struttura fisica (è altro 1,84 m), è bravissimo in fase di interdizione (ha vinto più dell’80% dei tackle nel campionato portoghese), ma sa anche far ripartire l’azione, grazie a due piedi educatissimi e ad una grande abilità nel dribbling. Sempre pericoloso anche in fase offensiva, è capace di grandi inserimenti senza palla e di conclusioni mortifere dalla distanza. Tutte caratteristiche che hanno portato, gli addetti ai lavori a paragonarlo a Paul Pogba, centrocampista del Manchester United.

Fernandes, non a caso, ha già esordito in Nazionale maggiore ed è finito sul taccuino di parecchi club europei. Già l’anno scorso la Roma, tramite l’ex ds Monchi, ha fatto un tentativo. Ora è monitorato con grande attenzione da Juventus e Tottenham (in passato accostato anche al Napoli).

In assenza di Joao Felix, convocato in Nazionale maggiore per la fase finale della Nations League, toccherà a lui, insieme a Trincao e Jota, guidare il Portogallo verso la conquista del Mondiale Under 20.

Provare così a bissare il successo ottenuto, un anno fa, agli Europei Under 19, contro l’Italia, a testimonianza della crescita esponenziale avuta dal movimento calcistico lusitano in questi ultimi anni.

 

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