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Gravina: “Protocollo più severo? Dobbiamo valorizzare meglio l’idea di un super green pass, ci stiamo ragionando”

Gabriele Gravina

Il presidente federale Gabriele Gravina, al Word Globe Soccer di Dubai, ha parlato ai microfoni di SKY.

Sono molto orgoglioso di avere vissuto insieme a tantissimi italiani un anno straordinario, indimenticabile. Lo hanno meritato davvero, loro, Mancini, il club Italia, tutti gli italiani che hanno riposto tantissima fiducia in questa squadra”.

Com’è ritrovarsi in questo gruppo azzurro?
Noi non vogliamo tornare indietro, vogliamo coltivare questa nostra realtà. Non è più un sogno, qualche sogno vogliamo centrarlo nel 2022, rivedersi è sempre molto bello. Per noi è un’impresa sportiva straordinaria, ma contava mettere insieme i sentimenti per trasformare in una grande famiglia”.

Cosa serve per rifare ciò che è stato fatto nel 2021?
“Dobbiamo tornare a essere quella squadra speciale che abbiamo dimostrato nel 2021 e negli ultimi tre anni. Recuperare le energie che ci sono mancate nei momenti cruciali. Abbiamo sprecato due jolly, non possiamo più sprecarne altri. Aspettiamo la partita del 24 marzo e poi quella del 29 per andare in Qatar”.

Serve un protocollo più severo?
“Il calcio non può fermarsi, è linfa per dodici settori merceologici diversi. Dobbiamo stare più attenti, mi piacerebbe confrontarci con i nostri scienziati, con gli specialisti, per indicarci una strada per condizioni ideali. Non stresserei troppo il rapporto, il 97% dei nostri atleti è vaccinato, stiamo accelerando con la terza dose. Dobbiamo valorizzare meglio l’idea di un super green pass, ci stiamo ragionando”.

Sulla situazione Salernitana:
Ci deve essere speranza, vorrei essere ottimista. Una piazza così importante merita di continuare la sua strada, ma con la dignità che appartiene a una città che lo merita. Auspichiamo una soluzione in tempi rapidi. L’unica ancora di salvezza è una proprietà che possa dare continuità a progetto sportivo”.

Cosa chiede a questo 2022?
“Maggiore serenità, poi dobbiamo recuperare la possibilità di relazionarci, abbracciarci più spesso. Rivedere i nostri sorrisi, siamo abbastanza amareggiati, tristi e offuscati nelle manifestazioni d’affetto, sperando in una qualificazione Mondiale che ci manca da tanto tempo”

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