Editoriale

Il calcio che sta nella testa dei tifosi e quello che sta nella testa di chi comanda sono mondi paralleli che si incontrano solo quando si vince.

Repetita iuvant dicevano i latini.

De Laurentiis avrà fatto studi classici e ci tiene agli insegnamenti ricevuti.

Poi c’è la versione Smart
“È inutile dire sempre le stesse cose”
Concetto reciproco:
Per chi le dice e per chi le commenta

Al netto delle ‘ripetute’ il presidente ha chiarito in modo inequivocabile un concetto:
Decide tutto, solo ed esclusivamente lui.

Non vuole essere definito tuttologo ma
“Quando mi ha ascoltato ( Garcia) abbiamo vinto a Lecce poi appena mi allontanavo faceva cose strane”.
“I miei collaboratori sono bravissimi gli chiedo consigli ma poi faccio come credo, perché io sono la società”.

Stabilito questo tutto il resto viene di conseguenza e riguarderà anche scelte tecniche, come non aver trovato un sostituto adeguato a Kim.

I suoi gli avranno dato consigli ma alla fine decide lui e così anche nella gestione di tanti casi lasciati in sospeso che si sono riverberati nello spogliatoio.

De Laurentiis dice le cose che pensa lui( ovvio) chi si aspetta altro resterà deluso prima ancora di ascoltare.

Il problema è: La delusione dell’ aspettativa il principale motivo di conflitto nelle relazioni umane.

Di delusioni nel Napoli e a Napoli ce ne sono tante.
Lo shock di questo campionato dopo la scorsa stagione è impossibile da superare con nonchalance.

De Laurentiis lo sa e ha detto la sua, a modo suo.

Anche lui si è detto deluso:
Per le mancate vittorie nelle battute finali in Champions mettendo da parte il trionfo scudetto e la gloria eterna annessa ma quei soldi persi bruciano.

Forse, però, è ancora più deluso dai mancati riconoscimenti rispetto agli onori concessi al totem Spalletti al quale resta, ancora, aggrappato anche lui.

Fosse solo per farne causa del suo più grande errore tra quelli che è riuscito ad ammettere.

Lo ha anche detto
“Mi aspettavo maggiore riconoscimento per la gestione corretta del club”.
Utopistico per certi versi plausibile per altri.

La sostanza si riduce ad un concetto facile:
Il calcio che sta nella testa dei tifosi e quello che sta nella testa di chi lo comanda, sono due mondi paralleli che si incontrano solo in caso di vittoria.

Purtroppo è stato un incontro fugace.

 

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