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L’influenza della Champions League sui campionati: la situazione delle qualificate

La Champions League, il torneo per eccellenza, quale club non vorrebbe disputarla.

 

Questa competizione è tanto bella quanto stancante, porta via energie non solo fisiche ma soprattutto mentali. Energie che spesso influiscono sul rendimento in campionato.

Il periodo più duro è febbraio/aprile perché i campionati entrano nel vivo con il girone di ritorno mentre la Champions League è nella fase degli ottavi, quarti di finale e semifinale. Tutte gare a scontri diretti: dentro o fuori, gli unici calcoli da fare sono i gol da non prendere.

Spesso chi vuole arrivare in semifinale fa una scelta: campionato o Champions. Poi ci sono le eccezioni con club che si battono su più fronti.

In questa stagione chi è arrivato in semifinale ha lasciato qualche punto per strada:
REAL MADRID – Gli spagnoli sono quarti in classifica con 15 punti di distanza dal Barcellona, eliminato ieri dalla Roma.
BAYERN MONACO – I tedeschi hanno vinto il campionato avendo già 20 punti di distacco dalla seconda, ma questo campionato, rispetto agli altri, ha una bassa difficoltà.
ROMA – I giallorossi hanno fatto l’impresa contro il Barcellona, sono quarti in classifica a pari punti con la Lazio. Ad inizio stagione, la Roma, sembrava poter lottare per lo Scudetto ma poi qualche punto è stato lasciato per strada dopo le gare di coppa e la squadra si è concentrata tutta sulla Champions. Il risultato? Semifinale conquistata.
LIVERPOOL – Gli inglesi si sono qualificati in semifinale battendo il Manchester City. I Reds sono terzi in classifica con 67 punti ed hanno battuto ai quarti proprio il City che è primo in classifica.

Dopo le fatiche di Champions c’è il campionato, le giornate che mancano per il finale di stagione non sono tante e c’è il rischio di un contracolpo psicologico per chi è uscito, mentre una “rilassamento” per chi si è qualificato.

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