Rassegna Stampa

Kvaratskhelia: “Lo scudetto è un sogno, gli ottavi in Champions, a questo punto, un obiettivo”

kvaratskhelia

L’attaccante del Napoli Kvicha Kvaratskhelia ha rilasciato un’intervista che è possibile leggere in versione integrale sul Corriere dell Sport oggi in edicola e della quale vi proponiamo un breve estratto.

“Voto al Napoli? Facile: 10. E’ una squadra piena di giocatori molto forti: se continuiamo così, possiamo anche arrivare più in alto di quanto pensino tutti.

Kvaramania? E’ bello sapere che in tanti la pensino così, ma proprio per questo motivo quando gioco do tutto me stesso. Il cento per cento. Più del massimo. Dove voglio arrivare? Sto lavorando molto per migliorare e voglio lavorare anche di più perché devo ancora imparare tante cose. Però una cosa è certa: voglio arrivare in alto.

Spalletti? E’ veramente un grande allenatore. Molto, molto bravo: mi guarda da fuori e mi dice cosa sto facendo nella maniera giusta e cosa sto sbagliando. Mi fa migliorare. E’ un maestro.

Il Napoli è una famiglia, un gruppo molto unito che lavora con impegno e guarda nella stessa direzione. E poi una squadra molto forte.

Lo scudetto è un sogno. Gli ottavi in Champions, a questo punto, un obiettivo. Nessuno ha limiti. Possiamo crescere insieme, mano nella mano. No limits. Vincere la Champions o il campionato? Perché devo scegliere? Tutti e due.

Io come George Best? Non faccio troppo caso a queste cose e tra l’altro credo che sia molto difficile arrivare a questi livelli. Diciamo che io voglio arrivare al mio livello: sto lavorando per me stesso. Per essere Kvara.  Idolo? Cristiano Ronaldo. Anche se il mio primo amore è stato Guti del Real Madrid. Quando giocavo con gli amici a Tbilisi, la mia città, indossavamo magliette bianche: io, dietro, scrivevo il suo nome.

Vivo presso il centro sportivo e tra mille impegni non ho ancora visitato Napoli. Per quello che ho visto mi piace moltissimo: è accogliente e la gente e i tifosi sono straordinari ti riempiono di affetto. E’ proprio come me l’avevano raccontata.

La famiglia mi ha seguito a Napoli, I miei genitori e i miei due fratelli: uno più grande e uno più piccolo. Di dodici anni. In Georgia gioca anche lui, con i Vikings, ed è veramente molto bravo. Moltissimo. Si chiama Tornike”.

 

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