Editoriale

La festa è finita, andiamo in pace. Abbiamo reso grazie a tutti ma ora mettete gli occhiali da fabbro.

La festa è finita andiamo in pace, abbiamo reso grazie a tutti ma il presente è adesso.

È stato un bonus di emozioni e ricordi fantastici, quello vissuto nell’ultima settimana.

Premi al Napoli campione,

il conferimento della cittadinanza onoraria a Spalletti, insomma, una boccata d’aria gioiosa a rallegrare i cuori in un momento deprimente e cedere dolcemente ai ricordi di gloria.

Tutto bello e anche giusto, doveroso e, anche, programmato prima.

Il passato, resterà indelebile e prezioso,  nell’unicità di ricordi condivisi e, pure, molto personali ma ora bisogna voltare pagina.

È necessario concentrarsi sul presente che è complicato e frustrante per tutti, squadra e tifosi, sostantivo maschile plurale che a Napoli diventa femminile e si declina città e oltre.

Il punto non è non sapersi accontentare ma essere stati travolti da uno tsunami di errori e difficoltà che( ad oggi)  hanno consentito alle rivali di recuperare decine di punti ai campioni d’Italia in una manciata di mesi e sbattuto il Napoli fuori dai posti utili per la Champions.

Recriminazioni a parte, Napoli e il Napoli devono “Mettersi gli occhiali da fabbro” (Cit. Spalletti) e guardare solo davanti, né dietro né di lato e neppure troppo avanti.

Oggi è Mazzarri,  un mister con le gambe da sceriffo che si è rimesso la stella di latta sul petto con coraggio e mentalità.

A Mazzarri non gliel’ha prescritto il medico di tornare ma chiesto De Laurentiis che gli fa un’offerta che non puoi rinunciare.

Servono tempo e allenamenti  per liberare il terreno mentale e fisico della squadra dalle macerie lasciate da Garcia.

Poi la squadra deve umilmente sacrificarsi con una corsa più veloce, un recupero ad aiutare un compagno, una concentrazione costante e il dovere di difendere il tricolore che il vecchio allenatore non ha mai nominato.

Lo sport è fatto di obiettivi, qual è quello del Napoli? Dare il massimo oggi e poi domani e dopodomani e così fino alla fine della stagione.

Lo dovete a voi ragazzi,

alla città che vi ha resi immortali, al vostro passato che diventerà il futuro che saprete costruirvi oggi.

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