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La stagione in chiaroscuro di Gabbiadini

Il resoconto dell’annata del centravanti azzurro fra lampi di luce e tante ombre.

L’ottimo campionato del Napoli, culminato con il secondo posto, è coinciso con la stagione in chiaroscuro di Manolo Gabbiadini. Vittima sacrificale di un Gonzalo Higuaín che ha abbattuto tutti i record, l’attaccante lombardo ha guardato l’intero campionato dalla panchina; mister Sarri non lo ha mai visto tatticamente oltre il ruolo di punta centrale del suo 4-3-3.

Resta forse uno dei pochi misteri dell’ultima stagione il suo scarso utilizzo, Gabbiadini in questa annata ha perso non solo la maglia da titolare del Napoli ma anche quella della Nazionale, proprio nell’anno degli Europei. Eppure l’attaccante ex Sampdoria è sicuramente uno dei talenti più limpidi, anche in prospettiva, del calcio italiano ed anche in quest’annata è riuscito a far gol nonostante tutto.

Titolare nel girone di Europa League per tutte le 6 gare (4 i gol siglati con uno da cineteca in casa del Midtjylland), in campionato Manolo ha giocato pochissimo: 23 presenze per un totale di 544 minuti, partendo soltanto quattro volte da titolare. Numeri davvero scarni per uno che aspirava a migliorare il suo record in Serie A di 15 gol stagionali.

Nonostante l’utilizzo col contagocce, Gabbiadini ha però sempre mantenuto una buona media-gol in relazione ai minuti giocati. In campionato la statistica dice un gol ogni 108 minuti, score di tutto rispetto che migliora per quel che riguarda l’Europa League, un gol ogni 92 minuti. Non è un caso che a gennaio alla porta del Napoli siano arrivate numerose squadre, fra cui il Wolfsburg, con offerte intorno ai 20 milioni di euro. Questo il quadro generale delle statistiche stagionali del calciatore:

 

Presenze

Minuti

Amm.

Espul.

GG Squ.

Gol

Media

Assist

Serie A

23

544

1

0

0

5

0,21

3

Coppa Italia

1

71

0

0

0

0

0

0

Europa League

6

368

0

0

0

4

0,66

0

TOTALE

30

983

1

0

0

9

0,30

3

Carattere schivo, poco incline ai grandi sorrisi in pubblico, Gabbiadini ha sempre mostrato attaccamento alla maglia e rispetto per i suoi compagni. Ad Udine, dopo la famosa espulsione di Higuaín, andò ad abbracciare il Pipita per placarlo da ulteriori danni e proteste verso l’arbitro. La successiva squalifica dell’argentino, in un finale di stagione che si stava facendo complicato, gli ha permesso di giocare tre gare da titolare dove ha siglato tre gol, utili alla squadra e anche al suo score personale.

Salvo diverse dinamiche, l’attaccante dovrebbe lasciare Napoli data la voglia di trovare più spazio nella prossima stagione. La partecipazione alla Champions League e l’obbligatorio turn-over, che Sarri dovrà affrontare in modo più ampio e rodato, potrebbe essere una possibilità per vederlo ancora in azzurro.

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