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L’analisi tattica con immagini di Napoli-Sampdoria: il cambio modulo la chiave del match

Il Napoli batte 2-1 la Sampdoria in una gara valida per l’undicesima giornata del campionato di Serie A. 

Vittoria meritata per gli azzurri nonostante un primo tempo piuttosto opaco. Gli azzurri nel secondo tempo hanno dominato la partita creando diverse palle gol nitide ed annullando quasi del tutto la Sampdoria, pericolosa solo con un tiro dalla distanza di Candreva messo in angolo da Meret. Decidono il match gli ingressi di Lozano e Petagna e il cambio modulo fatto nel secondo tempo.

Sampdoria – Il 4-4-1-1 resta tale soprattutto in fase offensiva con i due esterni Jankto e Candreva che accompagnano la manovra d’attacco dei blucerchiati. In fase difensiva, invece, la Sampdoria passa al 4-4-2 con Verre e Quagliarella a fare il primo pressing. In alcune fasi della partita la squadra ospite è passata anche ad una difesa a cinque. Uno degli esterni di centrocampo che scalava sulla linea dei difensori. Merita attenzione il baricentro molto basso della Sampdoria che testimonia la difesa del momentaneo vantaggio maturato ad inizio primo tempo grazie al gol di Jankto.

Napoli – Quello visto ieri è un Napoli a due facce dal punto di vista tattico. Nel primo tempo gli azzurri si sono schierati con il 4-3-3 che poi si è trasformato in 2-3-2-3 in fase offensiva e in 4-1-4-1 in fase difensiva. Nel secondo tempo, invece, con l’ingresso in campo di Lozano e Petagna il Napoli passa al 4-2-3-1 con Zielinski e Demme in mediana e Mertens sottopunta. La costante è stata il baricentro altissimo tenuto per tutta la partita che in questo caso dimostra come il Napoli abbia cercato di ribaltare il risultato.

Il cambio modulo – La vera chiave della partita è proprio questa. A Gattuso va dato merito di aver capito che il 4-3-3 utilizzato nel primo tempo era sterile e penalizzava tutti i calciatori azzurri. Nella prima frazione di gioco il Napoli è stato quasi del tutto annullato dalla Sampdoria. Non è stato mai realmente pericoloso e non ha mai dato la sensazione di poter almeno pareggiare. In fase difensiva, invece, sono stati regalati troppi spazi ai calciatori avversari. Non solo per errori in fase di impostazione ma anche per il centrocampo che con Zielinski e Fabian insieme dà poca copertura alla difesa nonostante la presenza di Demme.

La svolta è arrivata con il passaggio al 4-2-3-1 all’inizio del secondo tempo. E’ vero Lozano e Petagna hanno deciso la partita con le loro giocate ma la manovra del Napoli è stata più fluida. Ha avuto soprattutto più soluzioni offensive con l’ingresso di un centravanti di peso. L’attacco della profondità ha giovato a tutta la squadra facendo crescere anche le prestazioni di due uomini chiave come Zielinski e Mertens. Sembra di essere tornati alla prima giornata di campionato giocata contro il Parma dove è accaduta la stessa cosa dal punto di vista tattico ma questa volta gli azzurri hanno dimostrato di avere carattere e vincere la classica partita sporca, fondamentale per i futuri obiettivi di questa squadra.

Il 4-3-3 utilizzato dal Napoli nel primo tempo.

 

Il 4-2-3-1 utilizzato dal Napoli nel secondo tempo che cambia la partita.

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