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Lettera aperta ad Allegri dal comitato Sarrista – Gioia e rivoluzione

Allegri Juventus

Il comitato “Sarrismo-Gioia e rivoluzione” ha pubblicato una lettera di risposta a Massimiliano Allegri, che aveva chiesto rispetto per la sua Juventus.

 

 

 

 

“Ciao Max, ti chiediamo scusa. Non volevamo mancarti di rispetto. È che siamo umanamente distanti milioni di anni luce, Max, e su questo hai ragione: non si possono fare paragoni.

A noi interessa un altro calcio, abbiamo cercato di raccontarlo per tutti questi mesi, a te interessa la vittoria, la vittoria a ogni costo, nel modo più facile.

Hai vinto il primo premio, Max, ma vuoi pure quello della critica. C’è una bella differenza, lo sai bene: il primo te lo compra la società più ricca e potente d’Italia, prelevando i calciatori più forti delle squadre rivali, spendendo 110 milioni di cartellini per la sola panchina, tessendo trame di potere e pattugliando febbrilmente il cortile di casa. Il secondo, il premio della critica, non è in vendita. Puoi far fessi quei quattro pennivendoli che la tua società spedisce a presidiare le principali trasmissioni sportive nazionali, ma in cuor tuo sai che chi merita i complimenti siede sull’altra panchina. E t’innervosisci, mandi affanculo, perdi lucidità sminuendo il tuo stesso lavoro. E a noi questo spiace, Max, perché tu sei un buon allenatore. Solo che quell’altro sta su un pianeta a parte.

Tu mandi in campo una truppa in stato d’assedio, lui un gruppo di ragazzi che si divertono da matti. Tu hai gestito campioni da laboratorio, lui ha allenato e cresciuto il talento. Per te il calcio è semplice, lo ripeti spesso: bisogna mettere il singolo nelle condizioni di risolvere la partita. Per noi il calcio è bellezza, è armonia, è il collettivo che massimizza il valore del singolo attraverso il lavoro e la passione.

La tua cultura è quella d’uno sport che si nutre di trofei da esporre, di albi d’oro da enunciare (magari pure barando, qualche volta) per farsi forti agli occhi degli altri, i quali naturalmente non perderanno occasione per deriderti alla prima sconfitta. La nostra cultura è un calcio che ogni domenica immerge il popolo in un’estasi collettiva di 90 minuti, perché si dimentichi per un po’ delle ristrettezze e delle difficoltà della vita e si riconcili con le cose belle.

Perdonaci ancora, Max, ma noi un punto d’incontro non lo troveremo mai. Possiamo stringerci la mano, nemici come prima, nello stesso campionato. Ma non ci piegheremo alla tua logica mediocre”.

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