Curiosità

Match-analyst, Italia indietro ma verso il recupero

In Serie A, ma non solo, la figura è pressoché sconosciuta o quantomeno non considerata.

Poca cultura dei dati di una gara, citati alla men peggio e raramente con un ordine preciso, in Italia il ruolo del match analyst non si è ancora sviluppato ad alti livelli così come nel resto dei paesi europei. Perchè? lo spiega ai microfoni di Tyred il coordinatore dell’area Match Analysis della FIGC, Antonio Gagliardi:

“Si tratta innanzitutto di un approccio, attraverso cui capire quello che è accaduto nei 90 minuti di gioco, grazie all’utilizzo di analisi dati e video. Si tende per esempio a pensare che una squadra perda perché in una data partita la performance fisica è stata inferiore rispetto ad altre, invece è stato più volte provato che è la condizione psicologica a determinare l’esito di un incontro”.

I club italiani quindi tenderebbero ancora a sottovalutare gli elementi tutti di una gara, senza capire “i vantaggi che potrebbero derivare da una strategia basata sulla statistica, orientata al raggiungimento di obiettivi di lungo periodo“. In Italia siamo davvero indietro: “Qui l’analisi dei video delle partite è una prassi consolidata, ma sull’analisi dei dati c’è ancora molto da lavorare“.

Ma come si diventa match analyst in Italia? dallo scorso dicembre è obbligatorio essere quantomeno allenatore dilettante, poi specializzarsi con un corso specifico organizzato dalla FIGC.

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