Rassegna Stampa

Mattino – Il piano per far ripartire le attività nel prossimo mese e mezzo

Attività Napoli coronavirus

Dal 14 aprile si comincerà a vedere una lenta ripartenza delle attività dopo il lockdown di questo ultimo mese e mezzo, a causa del Coronavirus.

A parlare del possibile piano per la ripartenza, se tutto andrà secondo i piani, è l’edizione odierna de Il Mattino. La fase 1 del piano, come già si sa, terminerà il 13 aprile; dal 14 di questo mese, infatti, ci sarà una riapertura delle prime attività: librerie, cartolerie, negozi per bambini, aziende agricole, industriali e altre legate alla filiera alimentare, sanitaria e meccanica.

Dopo questa prima riapertura si dovrà vedere se andrà tutto bene; nel caso in cui sarà così, dal 4 maggio si potrebbe vedere un primo allentamento delle misure restrittive per i cittadini. Nonostante ciò, ci sarà l’obbligo di stare con mascherine e guanti.

Insieme a questo primo allentamento, potrebbe essere consentita la riapertura ad altre attività quali: negozi di abbigliamento, di arredamento e tessili. Il tutto con ingressi scaglionati, file e prenotazioni. Ma i centri commerciali continueranno ad essere chiusi.

Verso metà maggio, poi, sarà la volta di tribunali e studi professionali con i bar, ristoranti e locali che dovrebbero ricominciare intorno al 18 maggio. Questi ultimi avranno misure precise, come il distanziamento di due metri tra un tavolo e l’altro.

A fine mese sarà la volta di barbieri e parrucchieri (ingressi singoli dei clienti ed obbligo di mascherina e guanti) e nello stesso periodo dovrebbero riprendere le attività sportive. Com’è ovvio, non è prevista la presenza di pubblico per queste ultime.

La ripresa di attività per scuole e cinema

L’ipotetica fase 3, invece, dovrebbe partire da settembre, se tutto andrà per il meglio, con la ripresa delle scuole superiori, con divisione in turni e lezioni online; dicembre dovrebbe essere la volta della riapertura dei cinema mentre per discoteche e stadi la riapertura dell’attività se ne parla per marzo 2021.

Nel frattempo alcune aziende si sono già mosse per garantire la sicurezza dei propri dipendenti, chiude il quotidiano.

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