Editoriale

Miracoli di Natale: Tra lacrime napulitane e Var che non var, dopo l’udito ai sordi chiedere la voce ai muti sarebbe troppo

Quando non hai contenuti ti rifuggi negli stereotipi, in fondo meglio essere banali che muti.


Fa niente che il Napoli degli anni 2.000 ha nel pragmatismo e nella qualità le caratteristiche migliori .
Fa niente, se la gestione finanziaria della famiglia De Laurentiis ha sempre avuto come primo obiettivo la solidità. Tanta ragione e poco sentimento.
Fa niente, se i risultati da queste parti sono step che si conquistano gradualmente senza voli pindarici o colpi mediatici.
Fa niente, se,oggi, il Napoli è guidato da Carlo Ancelotti che quando parla ha un’eco che altri si sognavano pur dicendo uguale.
Ma siamo in clima natalizio, quindi meglio soprassedere anche perché, di fronte ai miracoli, non resta che lo stupore e il silenzio.
Miracolo italiano a Torino:
Su aprono le orecchie e si convertono i cuori.
Mister Allegri sente finalmente le offese razziste e invita tutti ad una riscoperta dei sani valori sportivi.
Non sembra però, aver toccato il cuore della tifoseria atalantina che si dice orgogliosa dei propri cori da stadio.
Vedremo cosa riserverà Atalanta-Napoli.
Natale, dicevamo, ma c’era poco di spirito natalizio nelle giuste recriminazioni di Totti dopo Roma-Inter.
La Var non va ma non vanno neanche( a parlare) gli arbitri per spiegare cosa accade.
Insomma è vero che si approssima il Santo Natale ma non si può neanche esagerare con i miracoli:
Dopo l’udito ai sordi, la voce ai muti sarebbe davvero troppo.

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