Editoriale

Napoli-Inter: “Eran trecento dopo cento giorni di solitudine”

Per il Napoli era stata la vittoria contro il Torino per l’Inter la sconfitta contro la Juventus.

 

L’ultima era andata così prima dello stop definitivo. Più di 100 giorni e tanta tanta vita dopo, tornano in campo al San Paolo per giocarsi l’accesso alla finale di Coppa Italia.

Gattuso vs Conte Il Napoli ci arriva fisicamente bene, perché la squadra è stata molto ligia durante il lockdown. Si sono allenati con diligenza sono rimasti tutti in città ed avevano il vantaggio dell’ importante richiamo di preparazione fatto a gennaio.

I muscoli hanno memoria, anche più degli uomini che dimenticano troppo velocemente. Napoli e Inter dopo Juventus e Milan rappresentano un po’ i prototipi del calcio della ripartenza.

Come funziona e come sarà. Come vorrebbe che fosse lo sa benissimo mister Gattuso, lui vorrebbe, anzi vuole arrivare in finale e poi vincere la Coppa Italia.

È proprio l’allenatore il vero valore aggiunto di questa squadra che si è completamente affidata al suo mister. 100 giorni che valgono come 100 anni e una stagione, in particolare per il Napoli, così complicata da sembrare infinita. Ferite, dubbi, scadenze, errori madornali e punizioni esemplari sembravano aver sfilacciato un gruppo che per molti era pronto alla fuga in massa.

Ma la vita è così piena di imprevisti da stupirti sempre. Questa squadra aveva bisogno di un condottiero in cui identificarsi e una guida a cui affidarsi. Gattuso è stato l’uomo giusto nel momento più opportuno. Caso, fortuna o bravura di chi lo ha scelto quando sembrava inevitabile ma non scontato.

Ora si riparte tra qualche ansia e tanta voglia, di ritornare a vivere a sognare ad amare il calcio che non è soltanto un gioco ma è il più bello del mondo.

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