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Oggi a Napoli si è svolta la presentazione del libro “Kvaradona. Un miracolo georgiano” di Emanuele Giulianelli

Kvaradona, scritto da Giulianelli, per la nuova collana Fandango dedicata allo Sport, narra la storia e le gesta di Khvicha Kvaratskhelia, il giovane giocatore georgiano che veste la maglia azzurra numero 77.

“All’arrivo in Italia l’ostacolo più grande era la pronuncia del suo cognome: Kvaratskhelia. Poi sono bastate poche partite per superare il problema”

La prima presentazione del libro scritto da Emanuele Giulianelli “Kvaradona. Un miracolo georgiano” si è svolta a Napoli, alla libreria Tamù di via S. Chiara, attraverso un dialogo tra l’autore, la giornalista di 100×100 Napoli, Valeria Grasso Carmine Conelli di Tamu Edizioni.

Il testo rientra nella nuova collana Fandango dedicata allo Sport, curata da Domenico Procacci e Dario Cresto-Dina.

“Kvaradona”… già il nome, una provocazione blasfema o un modo singolare e di buon auspicio per il promettente atleta giordano che al suo primo anno con la casacca azzurra ha vinto lo scudetto, tanto atteso dai tifosi partenopei?

Se a Napoli l’hanno chiamato Kvaradona non è solamente perché il suo nome è difficile da pronunciare. Un paragone così enorme e ingombrante non era mai stato nemmeno minimamente azzardato per nessun altro giocatore, nonostante molti campioni abbiano indossato la maglia che fu del grande Diego all’ombra del Vesuvio. Khvicha Kvaratskhelia è arrivato dalla Georgia, un Paese così lontano da sembrare vicinissimo, per attaccamento ed entusiasmo, ed è diventato un simbolo per il suo popolo, che ne segue le gesta partenopee con la stessa passione con cui lo seguono in Nazionale. Indice di una connessione magica, di storie e di valori per una sconnessa vinta anche se solo un anno fa…chi lo avrebbe mai detto. Il georgiano ha bruciato le tappe, ma non è un caso. E a Napoli, grazie ad una sintonia perfetta con la squadra e ad un allenatore che ha saputo evidenziare al meglio le sue caratteristiche, si è fatto conoscere in Europa e nel mondo, eletto come miglior giocatore della serie A 2022-2023.

Mai come quest’anno Napoli è stata così vicina a Tbilisi, con comitive che regolarmente dalla capitale georgiana sono volate per seguire le gesta del proprio eroe sugli spalti del Maradona e in trasferta.

Kvicha, figlio e nipote d’arte, dalla città di origine della sua famiglia, Tsalenjikha, a Tbilisi dove ha iniziato la sua carriera di calciatore, passando per la Russia, fino ad arrivare alla corte di Spalletti, nel Napoli più forte dall’epoca di quel Diego Maradona che di Napoli ha fatto la storia.

Khvicha, un ragazzo semplice ma molto determinato, un vero professionista, simbolo del popolo e della cultura georgiana,  dove l’ex campione Kaladze, oggi sindaco di Tbilisi,  è il suo primo tifoso. Un’attaccante di grande talento che può arrivare molto lontano, oggi testimonial in Italia del calcio spettacolo azzurro.

“I tifosi mi chiamano Kvaradona? Mi piace, ma è una grandissima responsabilità.”

 Penso che per Napoli Maradona significhi tutto. Mi avevano detto che Napoli è una bella città, ma vederla è diverso: non avevo mai visto una città tanto bella.”

Una bella storia, quella di Khvicha Kvaratskhelia, che ha ancora tanto da raccontare.

 

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