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Oliva: “Scioccato dal mondo del calcio, insulti e minacce per una cosa che ho detto ridendo”

Patrizio Oliva, pugile olimpico, ha parlato ai microfoni di Radio CRC all’interno della trasmissione “Un calcio alla Radio”.

 

 

“Le mie parole hanno suscitato minacce? Magari solo minacce. Parole di ogni tipo. La più gentile è stata quella di schiantarmi con la macchina. Da questo ho capito che il tifo da stadio sia una disciplina da studio psichiatrico. Questi sono vigliacchi, ma ho capito che la gente è scema e vorrei evitare di portare avanti questa polemica. Io ho detto una cosa in tono scherzoso. Spiegatemi perché la Juve è divisa tra Juventini e anti-juventini. Io non ho detto che vince perché ha gli aiutini, vincono perché sono forti, ma qualche volta ci sono degli aiutini. Qualcuno mi ha risposto che sono i dettagli e io gli ho detto che i dettagli a volte fanno la differenza.

Preferisco tirarmi fuori da questa situazione, perché io faccio il pugile. Daspo digitale utile? Il digitale ci insegna che c’è di tutto. Ci sono stalking e minacce. È un pericolo indubbiamente. Io di certo non interverrò più. Tardelli mi dice che io con le mie parole ho offeso lo sport, ma questi davvero fanno? Koulibaly mi rappresenta? È uno che ha i coglioni sotto. Pure lui dice quello che pensa e quando sta in campo non dice niente a nessuno. È corretto e chiaramente se viene aggredito, come accaduto a Milano con i cori, ha richiamato solo l’arbitro”.

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