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Osimhen: “Siamo più forti dell’anno scorso, a Napoli sto benissimo”

osimhen napoli

Il calcatore del Napoli, Victor Osimhen, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Corriere dello Sport. 

“Adoro la cucina nigeriana. Tutti i nostri cibi: è da lì che prendo la maggior parte delle mie energie. Però mi piace anche la pasta al pomodoro. E le lasagne».

Olusosun per me è un posto speciale. E’ un posto dove nessuno ti regala nulla e devi lottare per tutto. Anche per mangiare. Ho dovuto superare i miei limiti per vivere.

Ho vissuto momenti molto difficili, anche privati, ma il Napoli mi è sempre stato vicino e questa è una delle ragioni per cui sono qui. Per cui gioco per il club e la squadra e mai per me stesso. Per il resto, credo di meritare il clamore e le cose buone che si dicono di me, pur ritenendo di poter migliorare ancora in tanti aspetti.

Sono felice? Certo! Sono in una bella città e in un club meraviglioso. Grande. Napoli è uno dei posti migliori per essere calciatore: qui ha giocato Diego Armando Maradona, il migliore di sempre, e considero un privilegio e un grande onore giocare nello stadio intitolato a lui.

Siamo stati molto, molto vicini allo scudetto: tutti abbiamo dato tutto per vincerlo, ma il calcio è questo. Era e resta un sogno: ci proveremo ancora. Anche la Champions, però, era un sogno e l’abbiamo raggiunta.

La squadra è molto cambiata. Sono andati via Insigne, Ospina, Koulibaly, Mertens e Ghoulam, uomini chiave e grandi leader, e li voglio ringraziare: li adoro tutti e auguro loro solo il meglio. Ora, però, ci sono altri leader: sono felice per Giovanni Di Lorenzo, il nuovo capitano, e poi c’è Mario Rui. E tra l’altro sono arrivati nuovi giocatori bravi, determinati e tecnici che ci aiuteranno a colmare il vuoto lasciato da questi grandi campioni.

Olivera, Ostigard, Kvaratskhelia e Kim aumenteranno la nostra qualità. In pochi credono che saremo competitivi per lo scudetto ed è un’opinione che rispetto: io, però, penso che nella prossima stagione potremo fare molto, molto meglio dell’ultima. Faremo di tutto per migliorare ancora: siamo molto motivati, abbiamo lavorato bene a Dimaro e ora continuiamo a Castel di Sangro. Il Napoli è ancora forte. Sicuramente forte.

Ripeto: i nostri punti di riferimento sono Mario e Giovanni, sono loro a dare l’esempio, ma ognuno di noi, in campo, deve assumersi le proprie responsabilità. Troppo facile che a farlo siano soltanto loro, dobbiamo essere tutti leader: io ho queste cose dentro e le faccio crescere nel modo in cui motivo la squadra e in cui sto vicino ai compagni. Dico sempre che ce la possiamo fare. E tutto questo dà anche a me la spinta per continuare e insistere.

Soprannome Osi? Sì, mi piace molto. Ormai nessuno mi chiama più Victor.

Capocannoniere? Il mio obiettivo non è questo: sarei più felice di vincere lo scudetto con la squadra. Beh, sarà una bella lotta: Immobile è il mio attaccante italiano preferito. Mi piace tanto. Anche Vlahovic è molto forte. Poi è tornato Lukaku, c’è Lautaro. E ci sono io. Sarà una bella lotta.

Fortuna? Servirebbe, sì. Non ne posso più di infortuni.

Leao è veloce ma… io sono veramente veloce. Osi o Kvara? Io sono il più veloce della squadra! Anche lui, però, è veloce palla al piede. E’ molto tecnico. Osi o Bolt? Bolt!

A me piace guardare la mia squadra e penso che sia sempre la più forte. La Juve, comunque, si è molto rinforzata con Di Maria e Pogba, e poi l’Inter con Lukaku, la Roma con Dybala… Anche noi, però, abbiamo fatto acquisti di grande livello.

Mercato? Io sono al Napoli. E ho grande rispetto per il mio club. Sono solo voci di mercato: sto bene qui e non ho mai avuto rapporti così stretti con tutti come in questo momento. Ho parlato con il presidente, è lui che decide, e mi ha rassicurato spiegandomi i progetti del club. Sono contento di quello che mi ha detto e gli acquisti sono di qualità: alle parole sono seguiti i fatti. Sono molto felice di giocare con il Napoli e in futuro vedremo.
Spalletti?E’ un allenatore top: ogni giorno tenta di motivarmi e di farmi sfruttare al massimo il potenziale che ho. Penso che sia il tecnico ideale per me in questa fase: lui è una delle ragioni per cui do sempre il massimo. Sono felice quando è soddisfatto delle mie prestazioni.


Drogba è il mio idolo, il mio esempio: mi ha sempre motivato a diventare quello che sono e un giorno spero di avvicinarmi a lui. Oggi m’ispiro anche ad Harry Kane, ma in giro ci sono molti attaccanti che mi piacciono e dai quali possono imparare qualcosa.

Mi piace l’Nba e soprattutto il wrestling: il grande Randy Orton è il mio preferito, non mi perdo mai un incontro. E poi amo il rap, mi piace la musica che arriva dall’anima: quando l’ascolto mi sento ispirato. Mi ricordo dov’ero prima, quello che ho passato, e dove sono oggi. La musica, comunque, dipende dal mood: se devo riflettere, pensare profondamente, preferisco musica soft.

Napoli? Mi piace tutto. Tanto. Quando esco, a piedi o in auto, la gente mi fa sentire veramente importante: mi saluta, mi incita. Una cosa che ho capito di Napoli è che la gente è pazza per il calcio e per la squadra. Il calore e il sostegno sono veramente pazzeschi e non mancano mai: i tifosi ci sono sempre a prescindere da come vanno le cose. Posso approfittare?. Voglio dire che li apprezzo tanto per quello che ci danno: con l’aiuto di Dio spero di fare bene in campo e ringraziarli ancora meglio. Voglio renderli orgogliosi di me. In questa stagione che comincerà a Verona saremo sempre più uniti: grazie tifosi del Napoli, grazie mille, di cuore.

Il mio sogno? Prima di tutto: io sono qui e sono orgoglioso di me stesso. Di dove sono arrivato: ho dovuto ricominciare due volte da zero dopo essere stato rifiutato da due club, ma poi finalmente il Lilla mi ha offerto una chance di riscatto e ora sono a Napoli. Oggi posso fare tutto quello che mi va e mi ritengo un fortunato. Ho già realizzato i miei sogni: il nuovo che verrà sarà come un bonus.”

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