Rassegna Stampa

Repubblica – Paolo Sorrentino e la lettera dei ricordi su Maradona

Maradona

L’edizione odierna de la Repubblica ha pubblicato una lettera scritta da Paolo Sorrentina, lettera piena dei suoi ricordi su Maradona.

A seguire alcuni passaggi della suddetta lettera scritta da Sorrentino, tra i registi italiani più importanti, napoletano e tifoso del Napoli. Per la lettura completa, si rimanda al quotidiano in edicola oggi.

Tutto quello che so è quello che mi ricordo. E io mi ricordo che c’è stata una stagione irripetibile, un momento in cui la disinvoltura ha avuto una precisa corrispondenza con la libertà. Valeva per la giovinezza della mia generazione e di quelle limitrofe. Valeva per Maradona. Lui era disinvolto e, dunque, libero. E anche noi.

[…] Era l’inizio, ma sarebbe andata quasi sempre così. Non lo capivamo. Perché veniva da un altrove. O troppo lontano o troppo vicino. […] Quando arrivò Maradona, trovammo la nostra cassa di risonanza. Lui, a ogni passo, a ogni strattone di qualche ragazzo esaltato, con-fuso e assordato, per strada o su un campo di calcio, con un sorriso timido e antico, sembrava dirci: «Farò sapere a tutto il mondo che voi napoletani siete unici, esclusivi e bellissimi. Siete tutti Napoleone». 

È andata come è andata, ma Maradona ci ha liberati, a noi napoletani, con un sorriso triste, dalla camicia di forza e ci ha resi leggeri almeno per un po’. […] Ora, la nostra giovinezza è svanita tanto tempo fa, solo ratificata, ufficializzata dalla sua morte. Straziata dalla sua fatica di vivere. Ma non fa niente. Perché noi rimarremo per sempre commossi dal suo grande, timido sorriso, che non se ne andrà mai più.

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