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Riccardo Villari: “È stato fatto un percorso importante per la ricostruzione del Museo di Città della Scienza”

Riccardo Villari, Presidente di Città della Scienza, ripercorre quanto fatto in questi ultimi mesi per avviare la ricostruzione del Museo

In questi ultimi mesi ci sono stati tanti segnali positivi relativamente alla ricostruzione del nuovo museo. A che punto siamo? Ecco, possiamo dare notizie positive per quanto riguarda la rinascita del Science Centre?

Il Presidente di Città della Scienza, Riccardo Villari

“Siamo partiti con una ostilità a mio avviso pregiudiziale della scorsa amministrazione comunale, che di fatto ha bloccato tutto negli ultimi 10 anni. C’era un approccio ideologico ai problemi e non di merito, per cui alla fine non si è fatto nulla.  Con la venuta di Gaetano Manfredi, nuovo Sindaco e Commissario di Governo, con il Ministro Mara Carfagna e con il Presidente Vincenzo De Luca (premesso che senza il supporto della Regione Campania la sopravvivenza della Fondazione Idis sarebbe stata compromessa) c’è stato un allineamento, una sinergia tra le istituzioni che è stata fondamentale. Abbiamo avanzato delle proposte, abbiamo discusso nel merito con tutti gli interlocutori e si è cominciato a lavorare per trovare la soluzione, sanando anche una serie di contenziosi. Si è entrati nel merito, la localizzazione che era stata individuata nel Praru (Programma di risanamento ambientale e di Rigenerazione Urbana) del nuovo museo era tecnicamente e funzionalmente sbagliata, perché scollegata col corpo centrale di Città della Scienza, peraltro su un terreno ancora da bonificare, il che significava che la disponibilità finanziaria degli oltre 40 milioni più gli altri 20 disponibili sui fondi europei che dovevamo spendere e impegnare entro il 31 dicembre di quest’anno, li avremmo persi.  Con la nuova amministrazione siamo riusciti ad ottenere una efficace e necessaria modifica della localizzazione, individuando per la ricostruzione, l’area dell’attuale parcheggio. E quindi questa modifica ha comportato una serie di conseguenze. Nell’ultimo incontro con tutti i protagonisti della Cabina di Regia, le istituzioni citate, Invitalia, i soggetti attuatori, si è lavorato per questo. C’è, dunque, una nuova localizzazione e un progetto vincitore della gara internazionale. Abbiamo chiesto ai progettisti di modificarlo per la nuova destinazione (in questo modo risolviamo anche un contenzioso che abbiamo ereditato). Nella conferenza dei servizi con tutti i soggetti interessati – tra circa un mese e mezzo – dovremmo avere il titolo a costruire. A quel punto potremo bandire la gara per la ricostruzione.  È oggettivamente un fatto rilevante: dopo 10 anni dovrebbe partire finalmente la ricostruzione fisica del nuovo Museo. Quindi a quel punto si darà un nuovo slancio, ma io vorrei che già si valutasse il significato del percorso fatto fino ad oggi.  Tutto ciò deve essere un segnale chiaro di quanto le istituzioni credano in Città della Scienza e nel suo futuro. Ci siamo riusciti: e dico ‘noi’ perché impegnata è la governance insieme ai dipendenti con lo stimolo che ci hanno sempre dato a fare di più, anche per stanare quello che abbiamo ereditato. Oggi possiamo dirlo: abbiamo trovato una situazione catastrofica, 20 milioni di debiti e sia chiaro, qui c’è stato anche un rimborso assicurativo dopo l’incendio di 15 milioni. Cifra che oggi dovremmo affiancare alle altre risorse destinate alla ricostruzione ma che non c’è più. Parte di quei soldi sono stati messi nella spesa corrente e solo una piccola parte nella debitoria. Quindi chi si è occupato tanto di criticare avrebbe fatto bene a suo tempo a porre la domanda alla vecchia gestione… che non era “che fine ha fatto Città della Scienza?” bensì “che fine hanno fatto quelle risorse di Città della Scienza e come sono state utilizzate? Oggi registriamo passi in avanti e siamo molto lieti che le istituzioni ci affianchino in questo sforzo. Crediamo tutti che quest’ultimo miglio possa essere percorso con soddisfazione per realizzare la ricostruzione del nuovo Museo”.

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