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Roma-Napoli: due grandi squadre a confronto

INTERESSANTE CONFRONTO TRA LE DUE SQUADRE CHE SARANNO PROTAGONISTE DEL MATCH DELLA SERA DI VENERDÌ PROSSIMO ALLE  20.45:

ROMA
Concretezza senza rinunciare alla qualità e allo spettacolo. La trasformazione più evidente operata da Rudi Garcia rispetto a un anno fa – ma soprattutto, rispetto alla gestione Luis Enrique – è la capacità di arrivare alla conclusione in meno tempo, con un numero più limitato di passaggi e con effetti più devastanti. Non è un caso, allora, se nelle prime sette giornate di campionato la Roma capolista a punteggio pieno, a fronte di una sola rete concessa al Parma, abbia già messo a segno 20 reti, imponendosi come miglior attacco del torneo. Un altro dato che vede primeggiare i giallorossi è quello relativo ai gol nati palesemente in contropiede: sono 5 (nessuno ne ha realizzati tanti) sui 14 complessivi maturati su azione, un’incidenza del 33%. (…) E cioè ripartenze fulminanti, i tagli dei due attaccanti esterni, le percussioni centrali, l’ispirazione di Totti.
SVILUPPO DEL GIOCO – L’analisi dei flussi di gioco della squadra di Garcia rivela che le azioni offensive si sviluppano con prevalenza sul centro-destra. (…) A destra nasce il 38,38% degli attacchi totali della Roma, tuttavia è per vie centrali che la Roma è andata più spesso in gol (10) su azione. Sono numeri che restituiscono un’azione tipo: Totti o uno dei centrocampisti che puntano l’area o che aspettano il taglio di uno degli attaccanti esterni. Non è un caso che in testa alla classifica giallorossa dei marcatori (9 uomini in gol) ci sia Florenzi con 4 reti.
DISTRIBUZIONE – Si parlava di efficacia realizzativa. Ecco un altro dato nel quale la Roma primeggia: 22,5% di capacità di tradurre in gol le occasioni da rete. Come nascono le reti giallorosse? Su azione ne sono arrivate 14 su 20, alle quali andrebbe aggiunta anche l’autorete di Cacciatore in Roma-Verona propiziata dall’incursione di Maicon. Di queste 14 reti, 10 sono state realizzate di destro e quattro di sinistro. La soluzione del tiro dalla distanza ha dato finora ottimi risultati: quattro reti sono arrivate con conclusioni da fuori area, affidate ai destri di Pjanic (pallonetto contro il Verona), Ljajic, De Rossi e Totti.
PALLE INATTIVE – Il gioco aereo non è mai la prima soluzione negli ultimi venti metri, anche se delle occasioni non sono mancate. E’ però arrivata una sola rete di testa, quella di Florenzi contro il Bologna, che è anche l’unica maturata sugli sviluppi di una punizione indiretta(…) Capitolo rigori: la Roma è prima per penalty fischiati a proprio favore, 3 come il Torino, tutti trasformati.
 

NAPOLI

Nel passaggio dal sistema di gioco di Mazzarri a quello di Benitez, nell’anno primo d.C. (nel senso di dopo Cavani), l’elemento forte di continuità con il passato sta nelle caratteristiche dei singoli. Cioè in quell’innata capacità che ha il Napoli di attaccare gli spazi, di muoversi senza palla dando sempre molteplici soluzioni a chi deve dettare il passaggio, eccellendo nel fraseggio stretto. Pensiamo a Pandev, ad Hamsik, allo stesso Insigne, ai centrocampisti che sanno inserirsi dalle retrovie. Chi è arrivato, ha dimostrato le stesse capacità e anche la stessa abnegazione nel lavorare per la squadra: Higuain è fondamentale non solo quando ha il pallone tra i piedi, Callejon sa farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, Mertens dà velocità. Palla al piede, il Napoli sa sempre cosa fare. Con i suoi 18 gol realizzati in 7 partite di campionato, la squadra di Benitez è la prima per reti segnate al netto dei rigori, anche perché finora non ne ha battuto nessuno. E’ indiscutibilmente prima nella classifica dei gol su azione, 17 su 18, e vanta un altro primato, la miglior precisione al tiro (51,7%).
Graficamente, questa capacità di attaccare gli spazi e di costruire le migliori soluzioni di tiro possibili è resa dalla distribuzione delle conclusioni che hanno portato al gol. Su 18 reti complessive, 8 sono nate a ridosso o all’interno dell’area piccola, negli ultimi cinque metri e mezzo. Vita dura per i difensori avversari.
FUORI AREA – Non è semplice contenere la spinta offensiva del Napoli. Bisogna controllare una prima punta, Higuain o Pandev che sia, che non dà troppi riferimenti, bisogna tenere d’occhio gli inserimenti degli esterni e di Pandev ma, al tempo stesso, avere la reattività nell’accorciare su chi arriva a rimorchio aspettando lo “scarico” all’indietro. La squadra di Benitez è specialista in questo: con 6 conclusioni vincenti da fuori area è la prima in questa particolare classifica. Nel conto ci sono anche le reti di Higuain al Milan e Pandev al Genoa (ha calciato di un nulla prima di entrare in area) che sono state costruite diversamente, ma la sostanza non cambia: Hamsik, Dzemaili e Inler sono cecchini infallibili anche dai venti metri.
SVILUPPO DEL GIOCO – Come attacca il Napoli? Il report sui flussi di gioco della formazione di Benitez restituisce l’immagine di una squadra sbilanciata sul centrosinistra: il 36,87% degli attacchi nasce dalla sinistra, il 35,62% per vie centrali, da dove però nasce la maggior parte dei gol su azione (il che equivale a dire la maggioranza dei gol). Questa prevalenza di gioco sulla sponda mancina del campo può essere spiegata, ad esempio, con la spinta di Zuniga dalle retrovie, tenendo conto che dall’altra parte, in assenza di Maggio, Mesto svolge un lavoro differente; oppure con la presenza da quella parte di Lorenzo Insigne. Una delle conseguenze è che, con l’attenzione delle difese avversarie che si concentra da quella parte, Callejon nei suoi tagli da destra verso il centro trova qualche spazio in più.
DISTRIBUZIONE – Il Napoli ha il 20,7% di percentuale realizzativa. Su 17 gol su azione, 11 sono stati segnati di destro e 6 di sinistro. Quanto alle reti siglate con conclusioni da fuori area, il rapporto è di due a uno: 4 gol di destro contro i due di sinistro (Hamsik al Bologna, Inler al Livorno).
PALLE INATTIVE – Il Napoli non ha goduto di rigori a favore: tra le big solo Juve e Inter sono nella stessa situazione. Non ha segnato su corner ma ha all’attivo una rete (l’unica di testa) su punizione indiretta, contro il Milan: parabola di Callejon da destra, torre di Albiol, tap in di Britos, uno schema ben riuscito. All’appello manca il gol su punizione diretta: arriverà, gli specialisti ci sono.



Fonte: Corriere dello Sport

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