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Talk show partenopei scatenati: Udine, la Champions e il mercato

Consueto appuntamento con il lunedì pallonaro nei salotti TV partenopei.


Si parte da TV Luna, dalla trasmissione “Alvino dalla luna”:

Marino Bartoletti:
“Insigne si merita quello che ha fatto ad Udine. Lo ritengo un patrimonio.
Napoli non merita Lorenzo, che meriterebbe, invece, più rispetto.
La squadra si è evoluta quest’anno, e non ha più bisogno del salvatore della patria.
Diawara è l’investimento migliore che il Napoli abbia fatto”.

Monica Scozzafava:
“Lorenzo si è liberato mentalmente.
Ha disputato una doppia partita ad Udine. Un primo tempo non al meglio ed un secondo tempo in cui c’è stata la trasformazione di un talento.
Sono contenta per lui.
È un ragazzo sensibile, che sa di non essere simpatico ad una parte di tifoseria. Non lo è soprattutto, perché a differenza di molti suoi colleghi, non è social”.
Gianluca Monti:
“Si può fare un settore giovanile in due modi sia acquistando giovani, che cercando tra i ragazzi napoletani. L’importante è che poi questi siano pronti per il Napoli.
La contrattazione di Insigne col Napoli relativamente al suo contratto non è diversa da quella di Mertens o di Ghoulam. Ma la sua viene vista in modo diverso dal pubblico.
Non credo che ci saranno interventi sulla difesa nel mercato di gennaio.
Per quanto riguarda Rog il Napoli è molto coperto in quel ruolo, e quindi forse il giocatore non trova spazio al momento”.

Gianluca Gifuni:
“Lorenzo cerca il contratto a vita con il Napoli, ma soprattutto deve diventare un punto di riferimento.
Per me per il ruolo che detiene, Insigne è un giocatore che non deve segnare per forza.
L’unico problema di Sarri e l’adattabilità di certi giocatori che ha in rosa”.
Francesco Modugno:
“Insigne viene da un periodo complicato con una concorrenza in casa spietata con Mertens. Ai margini del progetto della Nazionale. E di un momento in cui sembra che la porta si rimpicciolisca.
Un napoletano in un ambiente come questo non può vivere in maniera distaccata. Il nervosismo te lo porti addosso. E poi c’è il momento di Udine, ma già da Torino, in cui si sblocca.
Io aapprezzo la sobrietà di Lorenzo, rispetto a degli atteggiamenti un po’ più ruffiani di altri.
La gente non sa che Insigne ha prolungato ma mai rinnovato fino ad ora.
Il suo rinnovo è l’ultimo del calendario.
Il senso del gusto per Sarri, è il senso della sfida di portare il Napoli a livelli alti senza Higuain, ovvero il più grande centravanti della storia d’Italia, e senza un centravanti in generale, e soprattutto con tanti giovani. Tutto questo stimola l’allenatore.
Koulibaly è un gigante assoluto. Il più forte che ha il Napoli.
Secondo in Italia per precisione dei passaggi fatti il primo è Hamsik”.

Antonio Giordano:
“Il migliore Insigne è quello dell’anno scorso.
Deve smetterla di ragionare da eterno bambino. A 25 anni si diventa uomo.
Deve sapere che si troverà sempre di fronte uno stadio che non perdona nulla.
De Rossi subisce a Roma attacchi decuplicati rispetto ad Insigne ma sta ancora lì.
Gli allenatori si compiacciono di quanto riescono a creare.
Quello che crea il Napoli soddisfa Sarri anche più dei risultati.
Non capisco Ventura cosa pensa di trarre da questo stage a Coverciano”.

Si passa poi a Canale 8, alla trasmissione “Ne parliamo il lunedì”:

Alfredo Pedullà: “È probabile che giochi il tridente leggero fino alla sosta. Gabbiadini sarà ceduto a titolo definitivo. Con la Dinamo Kiev io lo schiererei, ma non penso accadrà. È quasi sicuro che il Napoli non lo voglia dare in Italia e neanche in prestito. La strategia è quella di prendere un attaccante. Se il Napoli avesse deciso di prendere un attaccante a prescindere da Higuaín sicuramente avrebbe speso meno. Pavoletti non ha mai rilasciato dichiarazioni su Napoli. Sono sensazioni, non c’entra neanche la Juve Stabia. Ha detto di voler rimanere a Genova ma è diverso dal non voler scendere a Napoli. A Castellammare non ha giocato, non c’entrano dubbi riguardo la città. Per me il Napoli se viole vincere deve togliere quelle clausole. I migliori devono rimanere. Non puoi vincere mettendo la clausola a giocatori come Diawara che già a gennaio vorrebbero per 40 mln perché i 60 o 70 oggi o domani te li portano”.

Pier Paolo Paoletti: “L’Atalanta ha grandi giovani tutti nel giro della nazionale, il Milan ha giovani come Locatelli, Donnarumma, Niang, De Sciglio ed altri. Il tema è, per il Napoli, qual è il ruolo di questa società perché se tu spendi i soldi che ha speso il Napoli in questa sessione, guardare società che riescono anche a starti avanti con la forza del settore giovanile devi farti qualche domanda. Non siamo la Juve, qua si parla ancora delle strutture che sono fondamentali. Il nodo è, se il Napoli deve vincere deve spendere altrimenti se deve puntare al secondo posto massimo per non perdere i soldi della Champions League deve spendere sul settore giovanile. De Laurentiis nel momento in cui prende il Napoli in tribunale rifiuta tutte le strutture che il comune aveva interesse a cedergli. Va a Castel Volturno in un luogo in cui secondo me non può andare a mettere radici: uno dei comuni a più alta densità malavitosa nonostante le tante persone perbene. Non c’è mai stato dall’inizio della gestione De Laurentiis una volontà di mettere radici a Napoli. Il presidente non vive a Napoli, non ha alcun affare a Napoli. Lascia perplessi il voler essere sempre libero di voler fare tutto perché del doman non c’è certezza. La clausola è una volontà di mettere in vetrina un prezzo per valorizzare un calciatore e sperare che qualcuno lo prenda”.

Salvatore Caiazza: “La strategia tra mercato estivo e invernale va rivista. Se si fosse venduto Gabbiadini a 25 mln sarebbe stato diverso, ora lo vendi a 18. Parlo dell’imprenditore De Laurentiis, a volte i tifosi lo dipingono in determinati modo che non mi piacciono ma lui butta anche i soldi dalla finestra di tanto in tanto. Gli investimenti li fa, poi può piacere o non piacere. Il Napoli può aumentare il proprio fatturato vendendo i calciatori. Il maggior fatturato del Napoli c’è stato quando ha venduto Cavani e Higuaín. Il Napoli ha giocato il Gamper cinque anni fa, ADL andò a vedere il settore giovanile del Barcellona e disse di voler fare la scugnizzeria. Da lì, le cose sono solo peggiorare: Insigne è l’unico a far parlare di se, Izzo è stato svenduto ed ora è in nazionale”.

Xavier Jacobelli: “Assodato che il Milan, il Torino, l’Atalanta e la Lazio hanno deciso di puntare in maniere diverse sui giovani. Io oggi sono stato a Benevento, sia per i risultati splendidi che per l’organizzazione. Il Benevento ha nove giocatori beneventani nell’organico. Perché il Napoli non punta sul vivaio che gli ha dato tante gioie in passato? Perché dopo che si è vinto il campionato con sette calciatori del vivaio ora c’è questa idiosincrasia prendendo Milik che l’Ajax ha pagato poco o nulla?”.

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