Serie A

Ufficiale, Gigi Buffon lascia la Juventus ma non si ritira

Gigi Buffon non dice addio al calcio. Il portiere in conferenza stampa ha annunciato però l’addio alla Juventus e la Nazionale.

“Sabato sarà la mia ultima partita con la Juventus e credo che sia il modo migliore per finire questa avventura. La mia paura era di arrivare alla fine di questa avventura con la Juve da sopportato o da giocatore che aveva fuso il motore, posso dire che non è così. E posso dire fino a 40 anni di aver potuto esprimere il mio meglio ma di aver espresso in campo prestazioni degne del mio nome e della Juventus. Arrivo a questo saluto sereno e felice. Grazie alla Juventus, nel 2001 hanno preso un talento straordinario e se ora è diventato un campione è perche la Juve ha fatto sì che accadesse. Se a 40 anni sono ancora qui è solo merito della mentalità Juve. Questa filosofia l’ho fatta mia e la userò anche in futuro nel post calcio se dovesse servire”, sono queste le prime parole di Buffon.

Sabato giocherò una partita che è la mia unica certezza. Andrea è a conoscenza di quello che sta accadendo ed è un consigliere del quale non voglio privarmi. Fino a 15 giorni fa era risaputo che avrei smesso di giocare, adesso sono arrivate delle proposte e delle sfide stimolante sia in campo che fuori. La più importante mi è arrivata proprio da Andrea e dopo questi tre giorni densi di emozioni, la prossima settimana dopo qualche riflessione serena prenderò la decisione definitiva. Seguirò ciò che urla la mia indole e la mia natura. Questa stagione è stata snervante e stancante, con alti e bassi clamorosi: qualche perplessità per lo scudetto c’era dopo Juve-Napoli, dovevamo capire se eravamo ancora noi. E per l’ennesima volta abbiamo dato una risposta incredibile.

La Nazionale? tre mesi fa è successo di tutto nei miei confronti, tornarci ora diventerebbe qualcosa di estremamente complicato da gestire, qualcosa da tenermi lontano perchè non penso di meritarmo. Penso che la Nazionale abbia già dei grandi e giovani portieri che han bisogno di fare le loro esperienze.

Futuro in Italia? Escludo categoricamente opzioni romantiche come il Parma o il Genoa.

Che la Juve per me rappresenti una famiglia credo sia sotto gli occhi di tutti. Che io possa essere onorato nell’essere percepito come uno di famiglia penso che Andrea me l’abbia fatto sentire con tanta forza. La Juventus è una società che programma il futuro come il passato: vincente. Se un giorno potrò essere considerato un elemento su cui fare affidamento, è chiaro che per me la Juve ha la precedenza su tutto. Non deve essere un’imposizione.

È stata un’annata faticosa, l’elaborazione del lutto di smettere di giocare ti appesantisce e ti tocca dentro. Da aprile sono tornato a essere leggero e fiducioso, felice come nei giorni migliori, anche grazie a tutte le componenti. In questo e in quel periodo ho pensato che se dovessi smettere anche sei mesi sabbatici non mi farebbero male per far decantare il tutto per poter ripristinare una situazione sentimentale normale, visto che ora è presa d’assalto da tutto quello che succede.

Ora fare il toto squadre o campionati non ha senso. Ripeto che deciderò a bocce ferme, se continuo sarà solo per grandi obiettivi e palcoscenici perché questo sono io e forse è un mio limite. Szczesny? È intelligente e si è incuriosito dal nostro spogliatoio. È stato edulcorato sul mondo Juve da tanti oltre a me.

Finito un ciclo Juve? Non avrei capito nulla del mondo juventino, sarei da rinchiudere se lo pensassi. L’unica parte imprescindibile della Juventus è la famiglia. Con Chiellini abbiamo praticamente vissuto in simbiosi, non posso che fargli un in bocca al lupo speciale e ricco di affetto. Ho raggiunto il record di imbattibilità, sarei da rinchiudere se pensassi che sia stato merito mio e basta. È grazie a tutti i miei compagni.

Io in campo il 4 giugno contro l’Olanda in Nazionale? No. Non ho bisogno di celebrazioni o addii vari. Non ho sentito Casillas, probabilmente per difetto mio credo che sia una situazione diversa dalla sua. Qui ho empaticamente delle persone che la pensano come me. Iker con il Real non so come si siano lasciati ma non so le volontà di entrambi”.

 

 

 

Fonte: skysport

 

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