Editoriale

Altro che la Bari il problema vero è il San Paolo

Distratti dal calciomercato, presi in contropiede dall’acquisizione “della Bari’ i tifosi del Napoli si ritrovano alle prese con il più triste dei tormentoni:
L’enigma-incubo San Paolo.

 

 

 

Verrebbe da dire “Beh, qual è la novità?”
In effetti, la telenovela più deprimente mai prodotta non accenna ai titoli di coda, anzi.
È bastato che il Presidente De Laurentiis facesse una capatina allo stadio, dopo il lungo ritiro di Dimaro e il caso è scoppiato di nuovo.
Mancano poco più di 20 giorni all’esordio casalingo del Napoli in campionato e il San Paolo è un cantiere, dove si lavora alla pista di atletica che dovrà essere pronta,solo, per le prossime Universiadi.
Dei seggiolini e dei bagni nessuna traccia.
Il Comune dice di essere tranquillo, il Napoli manifesta tutto il proprio disappunto e in mezzo ci sono i tifosi che, poi, sono anche cittadini che vorrebbero poter usufruire di un bene comune in condizioni appena dignitose.
Ad oggi, non è stata neppure bandita la gara per la sostituzione dei seggiolinii.
Dal momento dell’assegnazione e della contrattualizzazione del soggetto aggiudicatario, bisognerà, poi, ordinare e produrre gli stessi visto che risulta improbabile che possa esserci qualche azienda che abbia disponibili oltre 50.000 unità.
Per stringere, prima di gennaio/febbraio non si metterà mano a niente.
In compenso il San Paolo avrà, probabilmente una fantastica pista di atletica, la più moderna d’Europa, incastonata nel degrado più totale.
Situazione quanto meno paradossale che scoccia, e non poco, i tifosi.
Il 18 agosto inizierà la stagione 2018/19 e la squadra vice campione d’Italia non ha ancora potuto iniziare la campagna abbonamenti.
Ma c’è di più, ad oggi, disputerebbe a Palermo le partite di Champions.
In questi lunghi anni si è detto di tutti e il contrario di tutto, senza mai arrivare ad una soluzione.
La realtà è che la casa del Napoli e, soprattutto, dei napoletani è un enorme cetaceo spiaggiato nella conca di Fuorigrotta che marcisce lentamente.
Eppure nel suo ventre roseo e sgarrupato si ritrova un popolo che celebra da decenni il più sacro dei riti profani.
Nell’anno in cui la società si è impegnata a far svolgere alcuni allenamenti al San Paolo,per stringere ancora di più il legame tra squadra e tifosi, lo stadio, probabilmente non sarà utilizzabile.
Fa da contraltare il Centro tecnico di Castel Volturno che a giorni verrà consegnato, una ristrutturazione importante e necessaria che creerà un ambiente confortevole e adeguato agli standard di un club come il Napoli.
Per i tifosi, invece, nessun adeguamento né riconoscimento di dignità solo un obbligo: Arrangiarsi che poi sarà anche un’arte ma non diverte proprio più nessuno.

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