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Bruno Siciliano ospite a Scienzabilmente:”Robot utili anche nei normali contesti sociali non solo nelle fabbriche”

Il prof. Bruno Siciliano, esperto di robotica ma anche grande tifoso del Napoli, è intervenuto all’evento “Scienzabilmente” presso la  Città della Scienza di Napoli

Fondazione Idis-Città della Scienza ha ospitato e co-organizzato con RDR Rainbow – Diversamente Radio la II^ Edizione del Concorso “Scienzabilmente” con l’obiettivo di  sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza del linguaggio narrativo, della scrittura e della tecnologia  per favorire l’inclusione. Il concorso di idee, rivolto alle Scuole di Istruzione secondaria di secondo grado della Campania, ha visto la premiazione dei sei migliori elaborati delle scuole partecipanti.

Una occasione di confronto tra le scuole e gli esperti: accademici, rappresentanti delle istituzioni, scrittori, giornalisti e interlocutori del terzo settore.

Tra gli altri è intervenuto anche il Prof. Bruno Siciliano Coordinatore PRISMA Lab Università di Napoli Federico II, maestro della robotica a livello internazionale: “Erroneamente si pensa che il robot vada esclusivamente a sostituire il lavoro dell’uomo nei compiti pericolosi dispendiosi, rischiosi e così via mentre invece la nuova frontiera della robotica contempla un robot completamente al servizio dell’umanità. E’ il caso per esempio della robotica riabilitativa, che può fornire degli ausili ai disabili sotto forma di protesi, robot indossabili come gli esoscheletri: apparecchiature non solo appannaggio di chi ha una difficoltà senso-motoria ma anche per persone normali che possono trovare sollievo dalla tecnologia per dei compiti manuali (ad esempio per gli autotrasportatori o i facchini). A torto si pensa che la tecnologia possa condizionare la perdita dei posti di lavoro ma non è così: parlerei invece di riqualificazione. I robot potranno essere inseriti non solo negli ambienti tipici delle fabbriche, della manifattura, ma anche nei contesti sociali normali: pensiamo alle scuole, agli ospedali, alle fattorie”.

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