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De Magistris: “Per quanto è accaduto a Roma c’è qualcosa di sospetto. Ci costituiremo parte civile”

La morte di Ciro Esposito ha toccato davvero tutti, ha toccato lo sport in generale. Il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, è intervenuto ai microfoni di PiùEnne, dove ha parlato dei funerali di Ciro e che il Comune ha intenzione di costituirsi parte civile.

Ecco le sue dichiarazioni: “Ai funerali di Ciro sono emersi due contenuti importanti: no alla violenza, si alla giustizia. Ma queste affermazioni devono essere confermate. Noi come Comune di Napoli ci siamo costituiti parte civile perché la città è stata danneggiata dall’agguato criminale e poi perché questo è uno strumento che può essere utile alla famiglia Esposito nella vicenda giudiziaria. Tutta Napoli vuole giustizia e non ci fermeremo finché la verità non verrà fuori. 
Dopo la morte di Ciro ci sono state dichiarazioni sull’ordine pubblico e non voglio fare riferimenti personali. Ho fatto il magistrato per cui so come vanno avanti certe cose e qui c’è un’indagine aperta che richiede del tempo. Ma, sulle dinamiche dell’ordine pubblico, critico il giudizio di assoluzione affrettata del Governo e credo che il presidente del consiglio debba esprimersi. Tutti sanno che non ha funzionato l’ordine pubblico e non si può dire che l’agguato sia stato imprevedibile perché quel posto è noto allo Stato e perché i pullman dei tifosi del Napoli non erano scortati.
Qualcuno già aveva dato la sentenza dove i colpevoli e gli imputati erano i napoletani e Ciro Esposito. Ma la verità deve venire fuori: Ciro era innocente e si era frapposto tra l’agguato criminale e i tifosi del Napoli che andavano allo stadio. Da magistrato, da Sindaco e da cittadino posso dire che la vicenda mi ha colpito molto.

La mamma di Ciro, Antonella Leardi, è il simbolo di Napoli. Quando il popolo dedica una piazza a Ciro Esposito vuol dire che la città vuole riempire di significato questa storia e noi dobbiamo fare in modo che questo ragazzo venga ricordato sempre. Giustizia deve essere fatta a 360° e la famiglia Esposito non può cercarla da sola. Così come non bisogna assolvere, non bisogna nemmeno colpevolizzare, ma vogliamo giustizia chiara. Ricordo quando presi la decisione, per me facile, di andare al Gemelli e tanta gente delle Istituzioni mi diceva di non andare perché “chissà Ciro che ha fatto”. Quando sono andata in ospedale e ho guardato Antonella negli occhi ho avuto la conferma di come questa storia dovesse ancora scriversi.
La città si è schierata ed ora c’è una sola cosa da fare, perseguire due obiettivi: ricordare Ciro ed avere giustizia.

La vicenda di Tor di Quinto mi sembra un agguato e dobbiamo capire perché c’è stata una sottovalutazione dell’accaduto. Quella zona è notoriamente conosciuta come luogo in cui vi sono persone pericolose per cui il contatto si poteva evitare. Ecco perché siamo così indignati. Molti napoletani ci sono stati a Roma ed hanno visto la mescolanza tra tifosi napoletani e fiorentini. Anche io mi sono trovato insieme ai sostenitori Viola. E’ inutile che ci dicono “è andato tutto bene”, perché non è così. C’è qualcosa di sospetto e chi deve indagare deve avere coraggio, non è possibile che subito dopo l’accaduto si sia dato la colpa ai napoletani. Chi ha sbagliato deve pagare a qualsiasi livello. Non ci fermeremo.

Ho tante idee ma ne parlerò con la famiglia Esposito nei prossimi giorni. Azioni concrete faranno vivere Ciro ogni giorno. Vorrei che Ciro non venisse associato alla morte, ma alla vita. Mi auguro di interpretare i sentimenti dei napoletani e della stragrande maggioranza degli italiani. Questa è una vicenda nazionale che merita di scrivere pagine di verità e di vita”. 

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