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Gli avversari. Il Barcellona già forte reso fortissimo dalle ferite di una stagione al momento fallimentare

messi

Nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League il Napoli sabato 8 agosto alle ore 21:00 al Camp Nou affronta il  Barcellona. 

Il Barcellona è una squadra davvero forte per l’organico di cui dispone. Oltre ad avere Messi, il calciatore più forte in attività, in almeno cinque ruoli ha tra i migliori dieci calciatori al mondo: ter Stegen tra i pali, Piquè centrale di difesa, Jordi Alba esterno difensivo di sinistra, Suarez e Griezmann in attacco. Se a questi aggiungiamo altri calciatori che in Italia forse farebbero la differenza, ad esempio Rakitic e de Jong, allora non è da pessimisti dare al Napoli un massimo del 20-25% di possibilità di conquistare una prima storica qualificazione ai quarti di finale di Champions.

Senza contare poi che nelle ultime dodici stagioni in Champions il Barcellona 3 volte ha vinto il trofeo, 5 volte è arrivato in semifinale e 4 volte si è fermato ai quarti. Non viene eliminato negli ottavi dal 2007. Inoltre il Barcellona da ben 19 volte consecutive passa un turno a eliminazione diretta dopo NON aver perso la gara di andata. L’ultima volta è successo nel 2003 eliminato proprio da un’italiana la Juventus (1-1 all’andata e 3-1 per i bianconeri al ritorno).

A rendere ancora più forte il Barcellona sono le ferite lasciate dopo le spaccature tra la squadra e l’allenatore, le polemiche per le dichiarazioni del presidente Bartomeu non piaciute a Messi e alla squadra e per la vicenda Arthur. Ferite ancora sanguinanti per una stagione che rischia di essere fallimentare: secondo posto in campionato, eliminazione nei quarti di Coppa del Re, eliminazione in semifinale della Supercoppa di Spagna. La Champions è l’ultima spiaggia per salvare la stagione.

Il Barcellona gioca con il 4-3-3 che diventa imprevedibile per la posizione che decide di assumere in campo Messi. L’asso argentino parte dalla destra, ma durante la gara si accentra spesso per dialogare negli spazi stretti con i compagni di reparto. Così apre anche importanti spazi agli esterni di difesa e alle mezzali che si inseriscono. Inoltre Messi se marcato stretto tende ad arretrare il raggio di azione per trasformarsi in una sorta di regista pronto ad attaccare lo spazio.

Baricentro molto alto, giro palla finalizzato alle verticalizzazioni e inserimento degli esterni di difesa sono il leitmotiv dell’idea di gioco dei catalani.

I due punti deboli. Il centrocampo orfano degli squalificati Busquets e Vidal e del neo juventino ‘ribelle’ Arthur perde molto in fisicità ed interdizione. Potrebbe soffrire la qualità del palleggio degli azzurri. Inoltre la difesa non è sempre impeccabile proprio perché gli esterni spingono molto e soprattutto a destra, la sinistra del Napoli, lasciano ampie praterie agli avversari.

Vediamo come può cambiare il modo di attaccare del Barcellona in base alla posizione di Messi.

Messi sulla destra

Con Messi più accentrato

Messi più arretrato

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