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Heung-Min Son, stella d’Asia

Ritenuto, da molti, la stella più lucente del calcio asiatico, Heung-Min Son è in costante ascesa e ha conquistato l’Europa intera.

Nato a Chuncheon, l’8 luglio del 1992, il talentoso sudcoreano si è formato nelle giovanili del Seoul, per poi passare, a soli 16 anni, all’Amburgo, arrivando in prima squadra due anni più tardi, nel 2010-2011. Dopo un buon precampionato, condito da 9 reti, Son esordisce in Bundesliga, trovando, il 30 ottobre, il suo primo gol contro il Colonia.

Alla prima stagione da professionista, raccoglie, in tutto, 13 presenze e 3 gol, contribuendo all’ottavo posto finale. L’anno successivo, la classifica dell’Amburgo peggiora notevolmente, con un sofferto quindicesimo posto. Dal punto di vista personale, però, Son si toglie qualche soddisfazione, aumentando esponenzialmente il numero di partite giocate (28) e segnando un pochino in più (5 gol), risultando il terzo miglior marcatore della squadra, alle spalle di Mladen Petric e Paolo Guerrero.

Ma è l’annata 2012-2013 quella in cui Son inizia davvero a farsi conoscere al mondo intero: con 12 gol segnati in 33 gare, trascina la squadra al settimo posto e attira le attenzioni del Bayer Leverkusen, che lo designa come erede di Andrè Schurrle e sborsa 10 milioni di euro per il suo cartellino.

Approdato alle Aspirine, trova il tecnico Roger Schmidt, fattosi conoscere alla guida del Salisburgo con il suo gegenpressing, che lo schiera da esterno sinistro nel suo 4-2-3-1 ad altissima intensità. Sotto la sua guida, Son realizza 17 gol in 42 presenze stagionali, diventando fondamentale nel terzetto (completato da Calhanoglu e Bellarabi) alle spalle della punta Kieβling.

Nell’estate del 2015, diviene il calciatore asiatico più pagato di sempre, venendo acquistato dal Tottenham per 22 milioni di euro. Dopo una prima stagione deludente, le cose migliorano nettamente già dall’anno successivo, in cui segna 21 gol in 47 apparizioni stagionali, trovando anche la sua prima tripletta, in un match di FA Cup contro il Millwall.

Il coreano acquista un’importanza sempre maggiore nello scacchiere tattico di Mauricio Pochettino, e disputa un’altra eccellente stagione nel 2017/2018, prima della definitiva consacrazione l’anno seguente. Ma prima, apriamo una piccola parentesi. Nell’estate del 2018, Son partecipa ai Mondiali con la sua Corea del Sud, che viene eliminata alla fase a gironi. Al termine dell’ultima gara, contro il Messico, il ragazzo era scoppiato in lacrime davanti al presidente sudcoreano Moon Jae-in.

Questo perché, nel suo paese, la leva militare è obbligatoria e non può essere evitata, a meno di chiari ed elevati meriti sportivi. Son è, dunque, obbligato a vincere i Giochi asiatici, per salvarsi da 21 mesi di servizio militare, che lo avrebbero tenuto, ovviamente, lontano dai campi da gioco. Per sua fortuna, la Corea si impone, in finale, contro il Giappone e Son può così scacciare via l’incubo.

Gli impegni con la Nazionale, però, condizionano fortemente la prima parte della sua stagione, visto che i primi gol arrivano solo a fine ottobre, in Coppa di Lega, contro il West Ham. Un mese più tardi, arriva il primo gol in campionato contro il Chelsea, dopodiché il ragazzo attraversa un momento di forma strepitoso, prendendo parte a 15 reti nelle successive 13 gare di Premier League (11 gol e 4 assist).

Successivamente, il coreano si prende ancora maggiori responsabilità, visti gli infortuni di Kane, trovandosi spesso a giocare anche da prima punta. Segna all’andata degli ottavi di Champions League contro il Borussia, per poi avere un ruolo fondamentale ai quarti di finale, nella doppia sfida contro il Manchester City. Nella gara d’andata è decisivo nell’1-0 finale, insieme a Hugo Lloris: il coreano segna il gol vittoria, il portiere, invece, neutralizza un calcio di rigore di Aguero.

Nella spettacolare sfida di ritorno, un vero e proprio spot per il calcio, Son mette a segno una doppietta decisiva per il passaggio del turno: i Citizens, infatti, si impongono per 4-3, ma sono gli Spurs ad accedere alla semifinale, dove si renderanno protagonisti della spettacolare rimonta di Amsterdam, contro l’Ajax.

In finale, la squadra londinese si arrende alla forza del Liverpool di Jurgen Klopp, ma la stagione disputata da molti dei suoi interpreti è memorabile: uno di questi è proprio Son, che dimostra di essere uno dei migliori calciatori in Europa.

Nato come ala sinistra, può essere tranquillamente impiegato a destra o anche al centro dell’attacco, come successo più di una volta nella scorsa stagione. Destro naturale, sa calciare altrettanto bene col mancino, ed è dotato di una velocità impressionante e di un ottimo dribbling. Calciatore dalla tecnica sopraffina, è bravissimo nell’1 contro 1 con i difensori avversari e nelle conclusioni dalla distanza. Piccola curiosità: queste sue doti, lo rendono uno dei calciatori più amati dagli appassionati del videogioco Fifa, che lo hanno soprannominato “Sonaldo”.

Il suo agente, intervenuto ai microfoni di Radio Marte, ha aperto alla possibilità di un trasferimento al Napoli: un’operazione che sarebbe, sicuramente, molto onerosa, ma che regalerebbe a Carlo Ancelotti, un calciatore di assoluto valore e di grande spessore internazionale, che andrebbe ad arricchire un reparto offensivo già molto variegato.

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