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I FATTURATI NEL CALCIO

I FATTURATI NEL CALCIO

Date a me 150 milioni di fatturato e vinco lo scudetto per 10 anni di fila”, con queste parole, il Presidente Aurelio De Laurentis, al termine della partita di ieri sera, dopo la brillante vittoria del Napoli sulla Juventus, ha posto la parola fine sulle polemiche che avevano caratterizzato il pre ed il post partita,  e sugli interventi parziali e faziosi nei quali il tecnico Conte, ma in maniera più subdola, l’Amministratore Delegato Marotta, avevano commentato le dichiarazioni di Benitez sulla forza economica della Juventus e sulle differenze sostanziali che la pongono al vertice del calcio italiano.  Cerchiammo di fare chiarezza analizzando e comparando la situazione economica dei due club e mettendo a confronto numeri e cifre dei bilanci chiusi al 30 giugno 2013.

I ricavi ed i risultati di bilancio

La Juventus, nel 2013, ha registrato una perdita di Euro 15,9 milioni, facendo, comunque registrare, un netto miglioramento (+67,3%) rispetto alla perdita di 48,6 milioni dell’esercizio 2012. Il fatturato complessivo del club è salito ad Euro 283,8 milioni, rispetto ai 213,8 del 2012. Questo trend positivo è legato soprattutto ai ricavi (65,3 milioni) generati dalla partecipazione alla Champions. Nel dettaglio, nella stagione 2012/13, i ricavi da gare sono stati di Euro 38 milioni (lo Juventus Stadium nella stagione precedente aveva portato ricavi per 31,8 milioni), l’incasso relativo ai diritti tv (inclusi quelli Champions) è stato pari ad Euro 163,4 milioni, mentre i ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità sono risultati in lieve calo Euro 52,5, contro i 53,4 milioni del 2011/12. Le plusvalenze nette generate dalle cessioni di calciatori ammontano ad Euro 13,1 milioni.

Il Napoli ha il settimo bilancio in utile consecutivo (+8 milioni contro il +14 del bilancio al 30 giugno 2012), questo grazie alla super-plusvalenza maturata per la cessione di Lavezzi al Psg. (Euro 28 milioni), che ha consentito di alleggerire il Bilancio dalla perdita della mancata partecipazione alla Champions. I ricavi complessivi, si sono fermati nel 2013 ad Euro 151,9 milioni contro i 155,9 milioni della stagione 2011/12. I diritti tv hanno portato nelle casse della società partenopea, nella stagione 2012/13, ricavi per Euro 65,4 milioni, contro gli 85,8 della stagione precedente. Mentre i diritti televisivi nazionali, sono aumentati da 54,2 milioni a 57,2 milioni, quelli relativi all’Europa League, sono stati pari ad Euro 6,9 milioni, in netto calo rispetto ai 29 milioni assicurati l’anno prima dalla Champions. I ricavi da gare, sono calati da Euro 25,1 a 15,1 milioni. Quelli commerciali, sono sostanzialmente stabili (da 32,3 milioni scendono a 30,5 milioni). Le plusvalenze da calciomercato, come detto, hanno raggiunto quota 31,6 milioni contro i circa 5 della stagione 2011/12.

I costi della rosa.

Analizziamo, quello che rappresenta l’argomento relativo al fatturato che, volutamente e in maniera alquanto risibile, è stato totalmente dimenticato dalla “lucida reazione” sia di Conte che di Marotta. Infatti, analizzando i costi di mantenimento dell’organico (ingaggi + ammortamenti), nel 2013, la rosa della Juventus è pesata sui conti per Euro 200,4 milioni (pari a ingaggi per 149 milioni e ammortamenti per 51,4). Nella stagione precedente, invece, gli ingaggi valevano 137 milioni e gli ammortamenti 52,3 milioni per un totale di 189,3 milioni, cosa che solo chi ha un fatturato di un certo valore può garantire. Nel 2013, il Napoli, con la modifica della strategia aziendale derivante dall’arrivo di Benitez, ha visto i costi dell’organico,  ed i relativi aumenti contrattuali e premi vari, produrre un incremento degli ingaggi da Euro 57,9 a 66,9 milioni. Il rapporto tra costi del personale e fatturato resta comunque sotto controllo, e ben al di sotto della soglia del 50%. Gli ammortamenti sono saliti da 31,2 a 39,4 milioni. In definitiva il costo della rosa del Napoli è stato, nel 2013, pari a 106 milioni (contro gli 89 della stagione precedente).

Calciomercato.

Quanto agli investimenti sul mercato, nelle tre stagioni di Antonio Conte in panchina, la Juventus, ha investito poco meno di Euro 240 milioni che, al netto dei ricavi dalle cessioni e delle plusvalenze iscritte a bilancio, hanno comportato un impegno finanziario spalmato su più anni, per la società, di circa 150 milioni di Euro (80 nella stagione 2011/12, 45 nella stagione 2012/13 e circa 25 nella stagione 203/14). Il Napoli, invece, consultando i bilanci consolidati del Gruppo Filmauro e, quelli del club, si può ritenere plausibile, che nelle medesime tre stagioni, il club di Aurelio De Laurentiis abbia effettuato investimenti per quasi 170 milioni. A fronte dei quali, vanno però considerati, gli incassi delle cessioni (circa 100 milioni sono arrivati nelle casse del Napoli dalle cessioni di Quagliarella alla Juventus prima e di Lavezzi e Cavani al Psg). Quando si analizzano i fatturati e gli investimenti fatti sul mercato, nessuna società di calcio, calcola il saldo acquisti-cessioni, come fanno i giornali, o il buon Antonio Conte.

Per fare un calcolo il più corretto possibile, non basta sapere il prezzo di acquisto di un giocatore, c’è bisogno di almeno altri tre elementi:

L’ingaggio lordo dei giocatori acquistati e ceduti
La lunghezza dei contratti dei giocatori acquistati
Il valore di ammortamento residuo dei giocatori ceduti.

Nell’ultimo mercato, la Juventus è vero che a fronte di tre cessione ha effettuato tre acquisti, ma questi pesano sulle casse della Juventus in maniera pesantissima, sia per gli ingaggi sia per la lunghezza dei cartellini, infatti di solo monte ingaggi, i tre acquisti Tevez, Llorente e Ogbonna, rispetto alle cessioni di Giaccherini, Melo e Matri, hanno peggiorato i conti annuali di ben Euro 12,2 milioni. Inoltre l’impatto sul bilancio 2013/14 di Tevez sarà pari ad Euro 14 milioni, Llorente si piazza in seconda posizione con 9, Ogbonna è buon ultimo con 6, né nell’impatto totale (dove, nonostante un contratto più breve, è sempre Tevez a impattare di più con 42 milioni, davanti a Llorente 36 e Ogbonna ultimo con 30 nonostante il contratto più lungo).  Quindi analizzando nel dettaglio l’ultimo mercato della Juventus emerge come, le operazioni di mercato rimangono nel complesso molto buone, ma si passa da un saldo positivo per le tre operazioni, nel bilancio 2013/14 di 1,25 milioni, ad un reale bilancio di mercato in negativo di Euro 8,3 milioni (20,7-29) per quest’anno e di ben 78,5 milioni (29,5-108) spalmati nell’arco dei prossimi cinque anni.

E’ chiaro come, i fatturati nel calcio non contino, soprattutto quando sono come quelli della Juventus, e soprattutto quando bisogna giustificare una sconfitta, cosa che, buon per loro, avviene raramente.

 

 

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