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Il “Re Leone” Fernando Llorente: l’alternativa tattica che serviva tanto al Napoli

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Nella giornata di domani il “Re Leone” Fernando Llorente svolgerà le visite mediche prima di firmare il proprio contratto con il Napoli.

 

Fernando Llorente, soprannominato il “Re Leone” nasce a Pamplona il 26 febbraio del 1985 e si forma nelle giovanili dell’Athtelic Bilbao, pur non essendo basco d’origine, esordendo in prima squadra nel 2005. Lo spagnolo ha collezionato in maglia rojiblanca 262 presenze segnando 85 reti.

A scadenza di contratto, nel luglio del 2013, la Juventus lo preleva a parametro zero. In maglia bianconera Llorente dove vince 3 scudetti e una Coppa Italia segnando 23 reti in 66 presenze.

Poi un’altra esperienza in Spagna, questa volta al Siviglia, per poi approdare in Premier, prima allo Swansea e poi al Tottenham dove l’anno scorso ha sfiorato la vittoria della Champions League persa solo in finale dopo aver portato gli Spurs in semifinale con un gol importantissimo contro il City.

Nella sua carriera il Re Leone vanta tantissimi trofei importanti: uno su tutti, il Mondiale del 2012 vinto con la Nazionale spagnola con cui Llorente ha segnato 7 gol in 24 partite dopo aver esordito nel 2008.

Caratteristiche tecniche

Fernando Llorente, contrariamente a quello che si può pensare, non risulta essere un bomber molto prolifico. In carriera infatti lo spagnolo ha segnato 173 gol in 558 partite e solo due volte ha superato quota 20 reti in stagione.

Il fisico di Llorente è stato spesso sfruttato dai suoi allenatore per il gioco di sponda: sono infatti 58 gli assist in carriera, non pochi per una punta di quella stazza fisica.

Il Napoli ha puntato su questo calciatore perchè un’alternativa di peso di questo tipo manca agli azzurri da molto tempo. Potrà essere utile per tentare di sbloccare quelle partite sporche dove la palla sembra non voler entrare.

Da non sottovalutare poi la mano che potrà dare a Milik: un attaccante dall’esperienza di Llorente potrebbe essere senz’altro d’aiuto per la crescita di un calciatore dalle potenzialità enormi come Arkadius Milik.

Il giocatore poi conosce già molto bene il campionato italiano e non avrà quindi problemi di ambientamento e di lingua: due aspetti fondamentali.

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