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Inchiesta plusvalenze Juventus, le accuse della Procura: tra i reati anche quello di falso in bilancio

agnelli

Nella giornata odierna, la Procura della Repubblica di Torino ha notificato ai componenti il CdA di Juventus FC Spa, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, che avevano avuto inizio nel corso dell’estate del 2021, indagini cui hanno preso parte attiva Ufficiali di Polizia Giudiziaria in servizio presso il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Torino Analogo avviso è stato notificato a Dirigenti con responsabilità strategiche, ai componenti il Collegio Sindacale ed al Revisore Legale.

I reati per i quali di procede sono, principalmente, il falso nelle comunicazioni sociali e le false comunicazioni rivolte al mercato, trattandosi di società quotata nel mercato telematico azionario. Le annualità prese in considerazione dall’istruttoria ora conclusa sono tre: il 2018 (bilancio approvato il 24 ottobre 2019); il 2019 (bilancio approvato 15 ottobre 2020) ed il 2020 (bilancio approvato il 29 ottobre 2021). Il quadro probatorio acquisito consente di delineare, ad avviso di questo Ufficio, una attività di alterazione delle poste di bilancio (e quindi dei risultati di esercizio) quale conseguenza, in primo luogo, di un anomalo ricorso ad operazioni di scambio dei diritti alle prestazioni sportive di un elevato numero di atleti, operazioni, per altro, nel complesso distoniche nel panorama nazionale. Operazioni di scambio che, non generando flussi finanziari di sorta, risultano, sempre secondo l’impostazione dell’accusa, concluse a valori stabiliti dalle parti in modo arbitrario e con lo scopo di far fronte alle necessità di bilancio del momento: tali operazioni sono state ritenute fittizie, anche alla luce del contenuto di conversazioni registrate nel corso delle indagini.

Le plusvalenze da queste generate, in conseguenza, sono state rivisitate secondo i principi contabili internazionali, cui Juventus FC, quale società quotata, deve comunque attenersi, al pari delle altre società quotate nel mercato telematico azionario. Sempre ad avviso di questo Ufficio, un ulteriore intervento, finalizzato ad alterare i risultati di bilancio, è stato individuato nelle c.d. manovre stipendi, che hanno coinvolto due annualità (il 2020 ed il 2021).

Sussistono, infatti, concreti elementi per ritenere che, con riguardo alla prima manovra stipendi (stagione sportiva 2019/2020), i calciatori, in accordo con la società, abbiano rinunciato a percepire, in concomitanza con il periodo pandemico, una sola mensilità e non quattro, come per contro comunicato da Juventus FC nel marzo 2020. Le restanti tre mensilità, in ipotesi di accusa, non sarebbero state oggetto di rinuncia, bensì di differimento ad esercizi successivi.

Con riguardo alla seconda manovra stipendi (stagione sportiva 2020/2021), avente ad oggetto accordi individuali di riduzione stipendiale per le mensilità marzo-giugno 2021, con contestuale integrazione, subordinata alla permanenza del calciatore interessato presso JUVENTUS FC ad una certa data (il tutto secondo quanto in apparenza emerso da scritture depositare presso la Lega Nazionale Professionisti – Serie A), va osservato come, a seguito di perquisizione, sono state rinvenute e sequestrate, al di fuori della sede sociale scritture private contenenti l’impegno incondizionato della società al pagamento degli stipendi oggetto di riduzione, anche in caso di trasferimento del calciatore a club terzo e, pertanto, di contento contrario a quanto risultante dai contratti depositati presso la Lega (c.d. loyalty bonus).

Trattandosi di accordi che hanno avuto ripercussioni tanto sui risultati del bilancio approvato il 29 ottobre del 2021 (per un importo che allo stato viene stimato in € 27.534.000), quanto sulle risposte fornite da JUVENTUS FC alla Consob, a seguito di puntuale Richiesta di informazioni ex art. 115 d.lgs 58/1998 inoltrata in data 14.4.2022, ne discendono ipotesi di reato non solo relative alle false comunicazioni sociali ma anche all’ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza (Consob nel caso di specie).

La consulenza tecnica contabile ha consentito di valutare, alla stregua delle indagini svolte, quale sia stato l’impatto sui bilanci approvati da Juventus FC delle appostazioni che si è ritenuto, secondo le valutazioni fatte sulle prove raccolte, integrare ipotesi di reato:

– quanto all’esercizio 2018 (bilancio approvato il 24 ottobre 2019), risulta essere stata indicata una minor perdita di esercizio, pari ad € 39.896.000 anziché pari a € 84.506.000; un patrimonio netto positivo, pari a € 31.243.000, anziché negativo, pari ad € 13.367.000;

– quanto all’esercizio 2019 (bilancio approvato il 15 ottobre 2020), risulta, sempre secondo le conclusioni del consulente, essere stata indicata una minor perdita, pari a € 89.682.000 anziché pari a € 236.732.000; un patrimonio netto positivo pari a € 239.204.000 anziché pari a € 47.543.000;

– quanto all’esercizio 2020 (bilancio approvato il 29 ottobre 2021) risulta essere stata indicata una minor perdita di esercizio, pari ad € 209.514.000 anziché pari ad € 222.477.000; un patrimonio netto positivo, pari ad € 28.827.000, anziché negativo, pari ad € 175.791.000.

È dato osservare come vi siano importanti differenze tra i risultati di bilancio cosi come approvati e quelli che, nella ricostruzione effettuata da questo Ufficio, avrebbero dovuto essere oggetto di approvazione: da ciò è conseguita l’ulteriore contestazione del delitto di aggiotaggio informativo, essendo Juventus FC società quotata nel mercato telematico azionario (delitto altresì contestato con riguardo all’aver comunicato, sempre secondo l’impostazione accusatoria, l’avvenuta rinuncia da parte della Prima Squadra, nel marzo 2020, a quattro mensilità stipendiali, essendo per contro intercorso accordo relativo ad una sola di queste). Ad alcuni degli indagati è stato altresì contestato il reato di cui all’art. 2 D.to L.vo n. 74/2000 (dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti), essendo emerso, secondo questo Ufficio, come JUVENTUS FC abbia corrisposto ad agenti (cioè a fornitori strategici per l’impresa) somme per prestazioni che non hanno trovato riscontro e che, pertanto, sono considerate inesistenti, con contestuale danno all’Erario per indebita detrazione di IVA.

L’avviso di conclusione indagini è stato altresì notificato a JUVENTUS FC Spa secondo le disposizioni di cui al D.to L.vo n. 231 del 2001 (Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche), quale ente ritenuto responsabile per gli illeciti amministrativi dipendenti dai reati ravvisati e di cui si è detto in precedenza.

Da ultimo occorre segnalare come questo Ufficio abbia, a suo tempo, depositato al Giudice delle Indagini Preliminari richiesta per l’applicazione di misure cautelari personali (per alcuni indagati) e reali e che tale richiesta sia stata rigettata in data 12 ottobre 2022, avendo il Giudice ritenuto l’assenza di esigenze cautelari. Avverso l’ordinanza di rigetto è stato depositato appello.

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