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Juve fermata dalla VAR, Massimo Mauro difende i bianconeri a spada tratta

Negli studi di Sky Calcio Club si discute dell’utilizzo della VAR, Massimo Mauro scatenato

Un gol annullato giustamente alla Juventus per una gomitata di Lichtsteiner potrebbe rappresentare un passaggio fondamentale del campionato, uno specchio attraverso il quale capire quanto il progresso possa intaccare abitudini dentro e fuori dal campo. Nonostante per una volta la giustizia del campo abbia trionfato (anche grazie al rigore parato da Berisha, ingiustamente dato alla Juventus per un tocco di spalla di Petagna), non tutti sono d’accordo. Anzi, negli studi di Sky Massimo Mauro appare alquanto irritato dalla decisione dell’arbitro, e più in generale dall’utilizzo della VAR.

“Il Var, utilizzato come nell’occasione del gol annullato a Mandzukic, è una rovina per il calcio. In un paese dove c’è cultura sportiva, come in Inghilterra, farebbe ridere”.

E’ arrivata pronta la risposta di Fabio Caressa: “Tra il fallo di Lichtsteiner e il gol annullato sono passati 13 secondi: quando non c’è soluzione di continuità, l’arbitro quel gol lo deve annullare. Quanto al rigore per la Juve, invece, se neanche noi siamo d’accordo, come può farlo la VAR? Se tutti noi fossimo stati d’accordo sul rigore dato alla Juve, su se si trattasse di rigore o meno, la VAR non può intervenire a cambiare una decisione: lo dice il protocollo”.

Mauro rincara la dose: “C’era fuorigioco sul rigore dato al Genoa contro la Juve, però, non dimentichiamolo. E’ strano che la Juve non abbia vinto nella serata migliore di Higuain, che è stato straordinario”.

Secondo Mauro quindi, un gol segnato con un uomo a terra colpito da una gomitata (il fallo è evidente) sarebbe stato più giusto rispetto all’annullamento, questo in virtù del disprezzo di un mezzo, la VAR, che in molti altri sport è la norma e che rappresenta solo l’inizio di un’evoluzione tecnocratica inevitabile. Al di là delle argomentazioni, colpisce la veemenza con la quale Mauro ha commentato l’episodio, quasi come se non fosse riuscito a trattenere uno speciale attaccamento con la sua ex squadra.

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