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Koulibaly saluta Napoli – Dalla telefonata con Benitez alle lezioni di vita passando per quella notte di Torino. Grazie Kalidou

koulibaly

E’ ufficiale, Kalidou Koulibaly è un nuovo giocatore del Chelsea. Saluta quella che è diventata la sua Napoli e vola a Londra.

 

E così dopo 8 stagioni, 317 presenze, 14 reti e due trofei il Komandante lascia il nido per volare in una realtà nuova che ha dimostrato di meritare a pieno.

Il suo arrivo a Napoli è stato tra i più discussi. Trattativa che ha rischiato di saltare perchè Kalidou ha attaccato più volte il telefono in faccia a Rafa Benitez credendo fosse uno scherzo e poi, arrivato davanti al presidente De Laurentiis subito i primi dubbi: “Mi avevano detto fossi più alto..” ma lì il senegalese mise subito in mostra il suo carattere e rispose per le rime: “Tranquillo pres, voi compratemi io vi ripago in campo”. E così è stato, anche se non da subito.

Qualche difficoltà agli inizi con Benitez dovute all’adattamento al campionato italiano che per un difensore giovane e straniero, si sa, non è mai facile. Tutto è cambiato però con l’arrivo di un uomo toscano che ha cambiato per sempre la vita di Kalidou: Maurizio Sarri, con cui Koulibaly ha subito trovato il giusto feeling ed è diventato il muro che conosciamo oggi, consacrato da Ancelotti prima e da Spalletti poi.

Una vita intera a correre dietro agli avversari e a sevire a meraviglia i suoi compagni davanti. In Italia ha battuto record su record. Da quando è arrivato infatti è al primo posto nelle classifiche di passaggi effettuati (14528), contrasti vinti (344), e palloni recuperati (1716).

Sono pochi i difensori che sono in grado di infiammare le piazze, eppure resta chiaro nella mente di tutti quel recupero su Mbappe sulla trequarti che fece letteralmente tremare l’impianto di Fuorigrotta.

E poi…C’è quella notte lì. Quella notte in cui la città di Napoli tornò a sognare dimenticando ogni tipo di problema. Quel 22 aprile 2018 una maglia azzurra si alzò in volo allo Stadium ammutolendo l’intero popolo bianconero che dominava da anni il campionato italiano. 20mila persona in attesa a Capodichino, una città intera che entra in simbiosi con un ragazzo senegalese che aveva “semplicemente” fatto gol alla Juventus.

Quello di Koulibaly con la Juventus è stato un dualismo pieno di emozioni, tra gol, autogol e l’ultimo rifiuto alla spietata corte degli uomini di Agnelli. Perchè Kalidou non poteva far questo alla sua Napoli che gli è stata sempre tanto vicina anche in quei momenti tremendi in cui l’ombra del razzismo cadeva su di lui.

Milano, Roma, Cagliari, Verona e tanti altri bruttissimi episodi in cui, però, la città partenopea è sempre scesa in campo in difesa del proprio beniamino che forse non ne aveva nemmeno bisogno per il carattere e lo spirito da guerriero che ha più volte dimostrato di avere dando lezioni di vita e di moralità a tante persone.

Resterà per sempre nel suo cuore quella meravigliosa coreografia con migliaia di foto di Koulibaly stampate su fogli di carta che riempirono uno stadio intero.

Come ha detto Spalletti nel recente incontro con i tifosi a Dimaro, sarà impossibile criticare la sua scelta.

Koulibaly va solo ringraziato, per averci resi tutti più napoletani, senegalesi, francesi…uomini.

Grazie Kalidou.

Koulibaly Coppa Italia

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