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L’ex arbitro Bergonzi: “Ai nostri tempi il rigore di Mertens lo vedevamo sul campo”

A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex arbitro di calcio e dirigente sportivo, ora club manager dell’Albissola, Mauro Bergonzi.

 

Sul rigore assegnato all’Inter

“Da ieri sento parlare chiunque su questi episodi. Ho notato che c’è una grande sinergia nel dire che le cose fate sono giuste. Dinanzi a questo, andare controcorrente sembra da fuori di testa. Esiste però questa regola che si chiama ‘step on foot’, codificato dalla UEFA, che cataloga questo come calcio di punizione e ammonizione. Ci sono da fare grandi scelte, secondo me ieri quello di pestone ha ben poco. Se andiamo dietro a queste situazioni, non se ne esce più fuori. Era un “rigorino”? Per me sì, è un mezzo pestone. Questo è uno sport di contatto, i falli sono altro. Però non iniziamo a dire che negli altri paesi fischiano meno e giocano in un altro modo. Si vede quando Nazionale e club giocano all’estero. Siamo abituati a fischiare cose che sono fuori dal mondo del calcio. Se quello di ieri è rigore, allora anche quello di Osimhen in Napoli-Milan era rigore. Come quello su Belotti? Quello è chiaramente un errore. Si può anche sbagliare, anche se davanti al monitor non si può. Ieri è stata assegnata una cosa codificata ma andiamo per cose davvero sottili. Il calcio è uno sport di movimento, di contatto”.

Perché questa decisione? Possiamo dire che il calcio italiano è in forte crisi e in calo anche per l’arbitraggio?

“Vado controcorrente. La UEFA ha catalogato l’episodio in quel modo, ma ai miei tempi un episodio così non veniva neanche rivisto e menzionato. Quello non è calcio. Critiche a Irrati? Fateci caso, quanti calci di rigore vengono assegnati direttamente in campo o assegnati dal Var. Vengono tutti assegnati dal Var. Dal campo non lo valuti, è un contatto di gioco. Il Var in questo momento cambia le cose”.

Le proteste della Juve sul rigore non assegnato

“No, non c’era nessun rigore. Quello che mi viene in mente è Morata che scivola, Vlahovic pure. Quello di Bastoni su Zakaria? Lì probabilmente nel momento in cui l’arbitro fischia può vedere al Var se era dentro o fuori, ma non hai la certezza che sia dentro l’area. Anche lì è stato fischiato un fallo… Il contrasto non si capisce bene al 100% se era dentro o no all’area, neanche al Var lo hanno capito e si è tenuto quello deciso dall’arbitro. Anche qui però è un contrasto di gioco, non c’è nulla. In area bisogna fischiare falli importanti, se no i giocatori se ne approfittano”.

Sei d’accordo con quelli che hanno detto che Irrati non è stato all’altezza della pressione?

“Ti dirò di più. Quando è entrato in campo la sua faccia esprimeva “perché mi tocca fare proprio a me questa partita”. Già dal primo minuto che non ammonisce subito Lautaro si vede, è un calcio in faccia. Quello si che è automatico da regolamento. Anche da lì si capisce l’arbitro. È già da un po’, oltre Roma-Lazio, che non fa partite di un certo livello. Perché lo hanno designato? Perché non c’erano più arbitri a disposizione. Sarebbe stato Massa l’arbitro più indicato, così come Guida, ma dopo gli errori fatti non sono stati selezionati. Orsato non arbitra mai l’Inter da quella famosa partita con la Juventus. Perché? Mi sono espresso male. Lui dopo quella famosa partita non va a dirigere un Juventus-Inter per questioni di polemiche. Nelle gestioni passate potevano anche far sì che ci fosse un nuovo coinvolgimento”.

Sulla sfuriata di Allegri al quarto uomo

“La tensione era al massimo. Il quarto ufficiale si trova a gestire una situazione più grande di lui in una partita difficile. In quel momento hai pochi secondi per scegliere. Non posso negare che a volte incendiare di meno è meglio. Se avessero anche allontanato Allegri sarebbe stato peggio, nonostante non può lanciare la giacca così”.

Sulla simulazione di de Ligt

“Quando dicevo dello ‘step on foot’, ecco qui si vede che i giocatori se ne approfittano. Non mi sembra che ieri sera Irrati fosse al top delle performance per sventolargli un cartellino giallo”.

Su Fiorentina-Empoli

“Sono d’accordo con Paolo. Quando vedevo quella scena del dirigente pensavo: ‘Ma dove siamo? A che livello è il nostro calcio?’. Ieri è intervenuto, inoltre, Maresca sul fallo di Pinamonti su Terracciano. Non so cosa l’arbitro abbia potuto vedere al monitor l’arbitro. Non c’era nulla di eclatante, era un contrasto di gioco. Non c’è nulla, è incomprensibile. Da quel momento la partita per l’arbitro è andata in salita. Divento matto per queste cose, è stato messo in difficoltà un collega”.

Perché l’arbitro di Atalanta-Napoli ci ha messo due minuti per assegnare il rigore?

“Ai nostri tempi questo rigore lo vedevamo dal campo. Si vedeva facilmente. Quello è rigore. Devi fischiare subito senza discussioni. Probabilmente non riuscivano a capire, ma bisogna tornare all’antica. Bisogna avere la personalità di decidere. Manca questo. Lo devi vedere subito questo rigore. Fossi il designatore non sarei contento della prestazione dell’arbitro. Ti posso garantire che ho arbitrato giocatori fortissimi senza Var, e non si capiva nulla di quel che capitava. Alcuni erano talmente bravi e veloci che ti fregavano. Però era umano, senza nessun supporto tecnologico”.

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