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Messi: “Se vinciamo il Mondiale vado a piedi al Santuario della Vergine Maria”

Messi

 “Ora concentriamoci sul torneo in Russia, perché il tempo passa in fretta“. E’ una frase rivelatoria, detta nel corso di una lunga intervista con l’emittente ‘TyC’, che interrompe un silenzio stampa che nell’Albiceleste durava da tempo.

Rivela lo stato d’animo di Lionel Messi quando indossa la maglia dell’Argentina, che si preparando all’amichevole di sabato proprio contro la Russia, per la quale sono stati venduti 74mila biglietti. La Pulce si rende conto che il tempo scorre via, e che durante il prossimo mondiale, quello appunto che si giocherà dalle parti di Mosca e San Pietroburgo, compirà 31 anni. Di occasioni per vincere la tanto agognata Coppa, che lo collocherebbe definitivamente nell’Olimpo del pallone accanto a Pelé e Maradona, gliene sono rimaste poche, forse solo quella del 2018, a meno che il futuro non gli regali una forma ancora al top nel 2022 in Qatar, a 35 anni. Così per Messi questo sembra il momento dell’adesso o mai più: se ne rende conto, e davanti ai microfoni fa una promessa. “Abbiamo sofferto troppo per arrivarci, e non potevamo rimanere fuori. Ma se dalla Russia verremo via da campioni – dice – faccio voto di andare a piedi fino al santuario della Vergine di San Nicolàs“. Appena il web ha diffuso queste parole, i media argentini hanno cominciato a fare i calcoli di quale sarebbe la distanza. Il risultato, tenendo conto che Messi partirebbe da una casa di famiglia che ha in zona, è di una cinquantina di chilometri. Nulla, in cambio di un Mondiale finalmente vinto. Nel frattempo a Lio rimane il rimpianto della finale persa al Maracanà nel 2014, contro la Germania. “Ci fa male, come a tutti, abbiamo giocato tre finali (si riferisce anche alla Coppa America n.d.r.), e avremmo meritato di vincerne almeno due“, commenta facendo poi una puntualizzazione in difesa di un collega che il ct Sampaoli si ostina a non convocare: “Purtroppo il ‘Pipita’ ha avuto delle occasioni e se la sono presa con lui per questo. Dopo tutti questi anni ci siamo abituati a sentire certe cose”.

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