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Parma-Napoli 2-1: le pagelle ‘particolari’ di 100×100 Napoli

Le pagelle di 100x100 Napoli

Nella 35esima giornata del campionato di Serie A il Napoli ha affrontato il Parma allo stadio Tardini. Le pagelle di 100×100 Napoli.

NAPOLI: 6 POLITICO – Non è giusto ed onesto dare dei voti ad una squadra che sta giocando ogni tre giorni dal 13 giugno, senza allenarsi con continuità, contro squadre che rinunciano a giocare riproponendo il muro di Berlino davanti la propria porta, sempre in viaggio e tartassata da arbitraggi che rischiano di far fallire la terza industria del Paese. Una squadra che ha raddrizzato una stagione con la vittoria della Coppa Italia e che non avendo più stimoli di classifica sta stancamente e noiosamente aspettando la fine di questo campionato-farsa per concentrarsi poi sul Barcellona.

PARMA: 3 – E’ vero che il fine giustifica i mezzi e il voto lo ha guadagnato per aver vinto la partita e conquistato la matematica salvezza con un cross e due tiri in porta (quelli dei rigori). Ma non è possibile giocare con un indecoroso e rinunciatario 6-3-1 che è una vera offesa al calcio moderno.

COMMENTO FINALE DI DAZN: 2“Il Parma conquista la vittoria e la salvezza grazie al talento del suo uomo migliore”. Va bene che da diversi anni a questa parte la sensazione è che la linea editoriale dei media nazionali sia quella di osannare sempre e comunque tutto ciò che è Juventus, però a tutto c’è un limite. Sia ben chiaro che nessuno (al momento) mette in dubbio che Kulusevski appena 20enne è destinato sulla carta ad avere un grande futuro.

GIUA (di Olbia): 0 – Non può arbitrare in Serie A, anzi non potrebbe arbitrare neanche le partite scapoli e ammogliati. Sbaglia in occasione di tutti e tre i rigori. Su quelli del Parma ha deciso di non andare neanche al VAR e su quello del Napoli a due metri di distanza non è stato capace neanche di vedere che il tocco di mano del parmense era in era. Sbaglia nella distribuzione delle ammonizioni. Sbaglia a giudicare diversi falli fischiando alcuni inesistenti e sorvolando su altri da fischiare. Giua è l’emblema del fallimento della gestione Nicchi-Rizzoli.

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