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Parola agli arbitri a fine partita, un modo migliore per avere un calcio più pulito

La vittoria del Napoli di ieri sera per 4-3 contro la Fiorentina oltre alle tante emozioni, ha scaturito anche diverse polemiche per la direzione di gara di Massa.

Sotto la lente d’ingrandimento di esperti, opinionisti e tifosi sono finiti due episodi chiave della partita, oltre ad una gestione dei cartellini discutibile.

Partiamo, in ordine cronologico, dall’episodio del fallo di mano di Zielinski che ha provocato il rigore trasformato in seguito da Pulgar. Esperti e tifosi, dopo ore ed ore di analisi, restano ancora divisi tra chi dice che è rigore a causa del braccio largo e chi dice che non lo è perché, anche secondo regolamento, il pallone tocca prima il corpo di Zielinski e poi il braccio.

Passiamo poi all’episodio del rigore per il Napoli. Inizialmente tutti, nessuno escluso, hanno preso come punto di riferimento il ‘fallo’ di Castrovilli su Mertens e gridato allo scandalo per un rigore concesso dopo una chiara simulazione del belga. Ma guardando più approfonditamente l’episodio in questione, si può notare come nella stessa azione ci sia un tocco di braccio (il sinistro per la precisione) di Pulgar che quindi giustificherebbe la decisione di Massa e Valeri (VAR).

Tra le tante polemiche la cosa certa è una sola: questi episodi hanno generato confusione tra i tifosi e a quanto pare anche tra gli esperti in TV.

Proprio per dissipare ogni sorta di dubbio su presunti favoritismi e anche per placare le polemiche, non sarebbe opportuno che gli arbitri parlassero a fine partita?

A Nicchi e Rizzoli l’ardua sentenza.

 

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